Catania, gli inquietanti incendi in piazza della Repubblica: “Ci stanno avvelenando”

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Il terrore dei residenti che non ne possono più del perenne stato di degrado in cui versa la zona che dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello di Catania, quella centralissima di piazza della Repubblica. “Io sono in via Luigi Sturzo e mi sono sentito soffocare dal brutto odore di diossina sprigionato dalla plastica bruciata”, racconta uno di loro. “Ci stanno avvelenando”, chiosa un altro…

Nella aree che ancora non sono state bonificate e riqualificate, così come documentano le immagini registrate da chi abita nei palazzi che vi si affacciano, si susseguono incendi dolosi che amplificano il disagio e allarmano anche per il grave rischio inquinamento.

Quello nel video è il secondo in 7 giorni. Prima un rogo di rifiuti, frigoriferi, lamiere e pensili da cucina, accumulati vicino in piazza della Repubblica, dove si trovano delle baracche accanto alla sede catanese della Banca d’Italia.

Poi, le fiamme improvvise nella vergognosa fossa che si trova sempre lì, nella piazza che denuncia le clamorose gaffe del Comune di Catania.

Perché ci troviamo sul Corso Sicilia, che è il tratto successivo di Corso dei Martiri, le cinture che collegano la Stazione Centrale e il capolinea dell’Ast a piazza Stesicoro, il cuore di via Etnea. Insomma, stiamo parlando di uno dei principali ingressi di Catania, quel che accoglie turisti, fuori sede e che viene imposto ai cittadini.

A rendere il tutto ancor più insopportabile e disturbante è la coincidenza con la recente sentenza del Tar che ha annullato il bando per i lavori dell’area destinata a parcheggio interrato, la stessa adesso colpita dagli incendi.

“Potrebbe anche trattarsi di una schermaglia fra i clan di extracomunitari che si contendono il territorio soprattutto per lo spaccio di stupefacenti – ci dice un altro dei residenti – ma insospettisce la coincidenza temporale e col luogo legato alla vicenda fatta emergere dal Tar “.

“Abbiamo una situazione insostenibile. Delinquenza, degrado, rifiuti. Di tutto di più”, aggiunge una anziana che teme pure di andare a fare la spesa durante le ore diurne.

“Il tutto mentre il Comune ancora deve decidere i termini del nuovo bando – conclude il portavoce dei residenti di Corso Sicilia, l’avvocato Ivan Maravigna – avevamo ragione su tutti i punti oscuri del precedente bando, giustamente annullato dal Tar. Adesso i residenti chiedono che sia coinvolta la Prefettura e l’Anac (l’Autorità nazionale anti corruzione), visto che si continua a non farlo, e applicati tutti i protocolli di legali cui il Comune si è impegnato”.

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Alessandro Sofia

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