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Catania, operazione “Consolazione”, ecco chi sono i 16 arrestati del clan “Puntina-Pillera”

Pubblicato il 11 Gennaio, 2022

Oggi martedì 11 gennaio su delega della Procura Distrettuale – Direzione Distrettuale Antimafia, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misure cautelari personali custodiali, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, a carico dei pregiudicati:

  1. IENI Giacomo Maurizio, inteso “Nuccio u mattuffo”, nato a Catania il 6.7.1957;
  2. PAPPALARDO Fabrizio, nato a Catania il 2.10.1967;
  3. BONFIGLIO Nicola Cristian Sebastiano, nato a Catania il 26.6.1985;
  4. FARO Carmelo, inteso “pallittuni” o “caramella”, nato a Catania il 20.6.1970;
  5. MAGNI Angelo, nato a Catania il 19.9.1964;
  6. NICOLOSI Francesco, inteso “u tenenti”, nato a Catania il 2.10.1970;
  7. PAPPALARDO Roberto, nato a Catania il 22.9.1971;
  8. PUGLISI Vittorio, nato a Catania il 30.8.1960;
  9. PULEO David Massimo, nato a Catania il 27.1.1972;
  10. RECUPERO Giovanni, inteso “Cicina”, nato a Catania il 27.10.1971;
  11. RUSSO Fausto, inteso “fimminedda”, nato a Catania il 31.7.1989;
  12. RUSSO Tommaso Orazio Maria, nato a Catania il 2.7.1957;
  13. SAITTA Giuseppe, inteso “u bimbu”, nato a Catania il 4.5.1968;
  14. SICALI Giacinto, inteso “u pisciaru”, nato a Catania  il 20.3.1965;
  15. SPALLETTA Giacomo Pietro, nato a Catania l’1.7.1961;
  16. PODESTA’ Carmelo, nato a Catania il 24.3.1986.

I predetti sono indagati, a vario titolo, per i seguenti titoli di reato :

IENI Giacomo Maurizio, PAPPALARDO Fabrizio, ANNA TELLI Gaetano, BONFIGLIO Nicola Cristian Sebastiano, DI STEFANO Emanuele, FARO Carmelo, FARO Massimo, FARO Giovanni, FARO Alfio, MAGNI Angelo, NICOLOSI Francesco, PAPPALARDO Roberto, PITTARA’ Giovanni, PUGLISI Vittorio, PULEO David Massimo, SICALI Giacinto, RECUPERO Giovanni, RUSSO Fausto, RUSSO Tommaso Orazio, SAITTA Giuseppe, SPALLETTA Giacomo Pietro 1) del delitto p. e p. dall’art. 416-bis, commi 1, 2, 3, 4, c.p., e dall’art. 71 D. Lgs. 159/2011, perché, unitamente ad altri soggetti ancora da identificare, facevano parte dell ‘associazione di tipo mafioso denominata “Puntina-Pillera “, facente capo allo storico leader attualmente detenuto Salvatore PILLERA, inteso “Turi cachiti”, promossa e diretta da IENI Giacomo Maurizio e PAPPALARDO Fabrizio, associazione criminale che si avvale della forza intimidatrice del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà da esso derivante per commettere delitti di ogni genere, in particolare estorsioni, furti, ricettazioni, usura, nonché per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque, il controllo di attività economiche. Con l’aggravante per tutti di fare parte di una associazione composta da più di dieci persone e della disponibilità di armi. Con l’aggravante per lENl Giacomo e SPALLETTA Giacomo di cui all’art.71 D. Lgs. 159/2011 per aver commesso il fatto durante il periodo di sottoposizione alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Con la recidiva reiterata per FARO Carmelo, MAGNI Angelo, RECUPERO Giovanni; con la recidiva specifica per SICALI Giacinto;  con la recidiva infraquinquennale per PAPPALARDO Roberto; Con la recidiva reiterata, specifica per IENI Giacomo Maurizio; Con la recidiva reiterata, specifica ed infraquinquennale per PAPPALARDO Fabrizio, ANNATELLI Gaetano, BONFIGLIO Nicola Cristian, DI STEFANO Emanuele, FARO Alfio, FARO Giovanni, FARO Massimo, NICOLOSI Francesco, PITTARA’ Giovanni, PUGLISI Vittorio, RUSSO Fausto, SAITTA Giuseppe, SPALLETTA Giacomo Pietro. Fatti accertati in Catania, sino a luglio 2019. Per IENI Giacomo da aprile 1996. Per PAPPALARDO Fabrizio da luglio 2006. Per SICALI Giacinto dal maggio 2005. Per SPALLETTA Giacomo Pietro dal luglio 2006.

RUSSO Tommaso Orazio Maria e SPALLETTA Giacomo Pietro 2) del delitto p. e p. dagli artt. 56, 110,629, in relazione all’art. 628, comma 3, nn. 1 e 3, e 416-bis.1 c.p., perché, facendo parte dell ‘associazione di tipo mafioso Pillera-Puntina, in concorso e riunione tra loro, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, con minacce implicite di procurare a Paolo BARRAVECCHIO mali ingiusti e con violenza fisica, consistita nell’avere aggredito e malmenato il predetto, ponevano in essere atti idonei, diretti in modo non equivoco a costringere la persona offesa a consegnare la somma di denaro di euro 9.300, con corrispettivo danno per la predetta, evento non verificatosi per circostanze indipendenti dalla loro volontà, segnatamente perché il Barravecchio denunciava i fatti alla Polizia. Con l’aggravante per SPALLETTA Giacomo di cui all’art.71 D.Lvo 159/4011 per aver commesso il fatto durante il periodo di sottoposizione alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale ed altresì con l’aggravante della recidiva reiterata, specifica ed infraquinquennale. Con l’aggravante di cui all’art. 416-bis.1 c.p. per aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà derivanti dall’appartenenza all’associazione mafiosa Pillera-Puntina ed al fine di agevolare l’attività dell’associazione medesima. Fatti accertati in Catania fino al 18 Dicembre 2015.  

ANNATELLI Gaetano, FARO Carmelo, FARO Giovanni, FARO Massimo, PAPP ALARDO Fabrizio, SICALI Giacinto, RECUPERO Giovanni 3) del delitto p. e p. dagli artt. 110,629 commi 1 e 2, in relazione all’art. 628, comma 3, nn. 1 e 3, e 416-bis.1 c.p., perché, facendo parte dell’ associazione di tipo mafioso Pillera-Puntina, in concorso e riunione fra loro e con altri soggetti rimasti non identificati, con violenza e minaccia, consistite, segnatamente, nell’ essersi FARO Giovanni recato presso il panificio di via Orto dei Limoni di proprietà di CAMPOLO Umberto pretendendo da questi il pagamento immediato della liquidazione spettante a sua figlia Valentina per l’ attività lavorativa prestata alle dipendenze del CAMPOLO, nell’ aver quindi il FARO picchiato quest’ ultimo e proferito espressioni minacciose dicendogli che avrebbe dato fuoco all’esercizio e nell’ avere, successivamente, gli altri indagati fatto ingresso all’ interno del panificio sito in via Orto dei Limoni, dove devastavano il locale e le attrezzature ivi esistenti, colpendo con dei caschi i due operai che stavano lì lavorando, che venivano costretti a chiudersi in bagno, costringevano  CAMPOLO Umberto a versare una somma di denaro a titolo di liquidazione in favore di FARO Valentina, figlia di Giovanni. Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà derivanti dall’appartenenza all’associazione mafìosa Pillera-Puntina ed al fine di agevolare l’attività dell’associazione medesima. Con la recidiva per SICALI Giacinto, anche reiterata per FARO Carmelo e RECUPERO Giovanni, nonché reiterata, specifica ed infraquinquennale per PAPPALARDO Fabrizio, ANNATELLI Gaetano, FARO Giovanni e FARO Massimo. In Catania, dal 14 Ottobre 2015 sino 23 ottobre 2015.

ANNATELLI Gaetano, FARO Carmelo, FARO Giovanni, FARO Massimo,  PAPPALARDO Fabrizio, SICALI Giacinto, RECUPERO Giovanni 4) del delitto p. e p. dagli arti. 339,610 e 416-bis.1 c.p., perché, in concorso e riunione tra loro e con altri soggetti non identificati, nelle medesime circostanze di tempo e di luogo sopra descritte, con violenza consistita nell’ aver colpito con dei caschi DI MAURO Carmelo Roberto e STELLA Antonino, dipendenti del panificio “Voglia di Pane” sito in via Orto dei Limoni, li costringevano a chiudersi dentro il bagno dell’ esercizio e a non uscire da lì durante tutte le fasi della devastazione dei locali da loro posta in essere e descritta al capo che precede. Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvedendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà derivanti dall’appartenenza all’associazione mafiosa Pillera-Puntina. In Catania, in data 14 Ottobre 2015.

FARO Massimo, FARO Giovanni, PAPPALARDO Fabrizio, RUSSO Fausto, SPALLETTA Giacomo Pietro 5) del delitto p. e p. dagli arti. 110, 339, 612, commi 2 e 3, e 416-bis.1 c.p., perché, in concorso e riunione tra loro e con altri soggetti non identificati, dopo essersi presentati a bordo di sei ciclomotori presso il panificio sito in via Fiorita di Catania di proprietà di CAMPOLO Agostino e PRIVITERA Aurora, proferrendo nei confronti di quest’ultima espressioni quali “se non mi dici dov’è tuo marito scippamu a testa a te e ai bambini” e quindi proferendo nei confronti del CAMPOLO espressioni quali “se non dici la verità ammazzo a te e la tua famiglia … il panificio domani deve restare chiuso se no ti ammazziamo la famiglia … Domani nun rapiri stu panifìciu picchì se no ti finisci mali. .. ti scippamu a testa e tambicu da sutta” minacciavano gravemente CAMPOLO Agostino e PRIVITERA Aurora di un ingiusto danno. Con l’aggravante per SPALLETTA Giacomo di cui all’art.71 D. Lgs. 159/2011 per aver commesso il fatto durante il periodo di sottoposizione alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale. Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvedendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà derivanti dall’appartenenza all’associazione mafiosa Pillera-Puntina. In Catania, in data 14 Ottobre 2015.

FARO Giovanni, RUSSO Fausto 6) del delitto p. e p. dagli arti. 110,648 e 416-bis.l c.p., per avere, in concorso fra loro (e con Battiato Cataldo Aldo, nei cui confronti si è proceduto separatamente), al fine di trame  profitto, ricevuto, custodito e ceduto a Battiato Cataldo, lo scooter Piaggio Liberty con targa CG22578, di origine delittuosa in quanto provento del furto avvenuto in data 28.07.2015 ai danni di SALATINO Ida Rosaria. Con l’aggravante di cui all’art. 416-1.bis c.p. per aver commesso il fatto al fine di agevolare l’associazione mafiosa denominata Pillera-Puntina. Fatti accertati in Catania in data 11 agosto 2015.

FARO Giovanni, RUSSO Fausto 7) del delitto p. e p. dagli artt. 110,629 comma l° e 2°, in relazione all’art.628, comma 3, nn. 1 e 3, e 416-bis.l c.p., perché, in concorso e riunione fra loro e con COSENTINO Antonino e MOLINO Pietro, facendo parte il FARO ed il RUSSO dell’associazione mafiosa Pillera-Puntina, con minacce implicite, consistite nel prospettare a LOMBARDO Angelo la definitiva perdita del mezzo sottrattogli nel caso in cui si fosse rifiutato di pagare loro una somma di denaro, costringevano il predetto a versare 300 euro, al fine di ottenere la restituzione del motoveicolo Honda SH300, targato DW40592, oggetto di furto ai danni del predetto commesso in Catania in data 13.08.2015. Con l’aggravante, per il FARO ed il RUSSO, di avere commesso il fatto al fine di agevolare l’associazione mafiosa denominata Pillera-Puntina. Fatti accertati in Catania il 13 Agosto 2015.

FARO Carmelo, PAPPALARDO Fabrizio 8) del delitto p. e p. dagli artt. 81, cpv., 110, 629 commi 1 e 2, in relazione all’art. 628, comma 3, nn. 1 e 3 c.p. e 416-bis.l c.p., perché, agendo quali appartenenti all’ associazione mafiosa Pillera-Puntina, in concorso e riunione con Pappalardo Roberto – nei confronti del quale si è proceduto separatamente – e con Battiato Antonino, Brischetto Marco e Messina Salvatore, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, mediante minacce implicite di gravi ritorsioni contro l’incolumità personale e contro l’integrità dei beni aziendali, rappresentando che le somme richieste erano destinate a soggetti detenuti, costringevano QUARANTA Giuseppe, comproprietario dell’esercizio commerciale denominato “Pasticceria Quaranta”, sito in Catania, Piazza Mancini Battaglia n. 17, a versare a Pasqua ed a Natale, la somma contante di € 2.500,00 (per complessivi € 5.000,00) nonché, in occasione del Natale 2014, a consegnare altresì  cinque ceste natalizie contenenti prodotti del citato esercizio (ciascuna delle quali del valore di € 180,00), altre sette ceste natalizie, dell’ importo complessivo pari ad € 900,00 e, infine, a praticare sconti sui prodotti dolciari acquistati, per ottenere la “protezione” dell’ attività imprenditoriale, ed in tal modo si procuravano un ingiusto profitto con pari danno per la persona offesa. Con l’aggravante di cui all’art.416-bis.l c.p., per avere commesso il reato avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà tipiche delle associazioni per delinquere di tipo mafioso ed al fine di agevolare l’associazione mafiosa denominata “Pillera-Puntina”. In Catania, accertato sino a dicembre 2014.

RUSSO Fausto 9) del delitto p. e p. dagli artt. 56, 110,629, in relazione all’art. 628, comma 3, nn. 1 e 3, e 416-bis.l c.p., perché, in concorso e riunione con altri soggetti allo stato non identificati, dopo  essersi recati presso il cantiere edile sito in Catania via Monserrato nn.35-39 dove erano in corso lavori di sbancamento commissionati dal proprietario dell’ immobile STRANO Massimo alla ditta di RUSSO Alfio, ponendo in essere minacce anche implicite all’incolumità dello STRANO e del RUSSO, segnatamente chiedendo agli operai che presenti in cantiere dove fosse il loro responsabile e sollecitandoli a riferire a quest’ ultimo che essi erano “della zona” e che doveva cercarli in quanto senza la loro autorizzazione lì non si poteva lavorare, nonché proferendo a STRANO Massimo espressioni quali “è buona abitudine che quando uno viene a casa mia si dovrebbe presentare, cercatevi un amico “, compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere le suddette persone offese a consegnargli somme di denaro in modo da procurarsi un ingiusto profitto con conseguente danno per le persone offese, evento non verificatosi per la reazione della persona offesa STRANO Massimo che denunciava immediatamente i fatti alle FF. 00. Con le aggravanti di aver posto in essere le minacce agendo quale appartenente al clan Pillera-Puntina, nonché di aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, di cui all’ art.416 bis C.p. ed al fine di agevolare e rafforzare gli interessi economici del clan mafioso “Pillera-Puntina”, facente capo al boss detenuto Turi Pillera. In Catania sino al 3 agosto 2016.

FARO Carmelo 10) del delitto p. e p. dagli artt. 81, cpv., 644, commi 1 e 5, n. 4, e 416-bis.1 c.p., perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, si faceva dare da GRECO Davide Giovanni, amministratore della ditta “Hold Service S.r.l.s.” che opera nel settore dell’ impiantistica, quale corrispettivo della prestazione di somme di denaro, interessi usurari; in particolare, dopo un primo prestito dell’importo di circa 4.000-5.000 euro per il quale veniva pattuita la consegna a cadenza mensile di interessi pari al 10% della somma erogata, che venivano corrisposti dal GRECO per circa tre mesi, sino alla effettiva  restituzione del capitale ricevuto in prestito; quindi, nel 2016, a fronte di un ulteriore prestito di 7.000 euro, richiestogli dal GRECO, si faceva dare da quest’ ultimo la somma mensile a titolo di interessi pari a 700,00 euro, interessi che venivano corrisposti dal GRECO nei mesi di febbraio, marzo e aprile 2016, sino a quando nel mese di maggio 2016 la persona offesa era costretta a consegnare 9 assegni dell’importo di 1.000 euro ciascuno, ai quali seguiva un ultimo assegno dell’importo di 1.000 euro nel mese di febbraio 2017. Con l’aggravante di aver commesso il reato in danno di chi svolge attività imprenditoriale. Con l’aggravante di cui all’ art.416-bis.1 c.p. per aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, di cui all’art.416 bis c.p., derivanti dall’appartenenza all’associazione mafiosa denominata clan “Pillera “. Con la recidiva reiterata. In Catania, dal 2013 sino a febbraio 2017.

PUGLISI Vittorio 11) del delitto p. e p. dagli artt. 2 e 7 L. 895/67, per avere detenuto illegalmente un’ arma da sparo, segnatamente una pistola calibro 38 a tamburo, di marca ignota.  Con la recidiva reiterata, specifica ed infraquinquennale. Fatti accertati in Catania in data 16 marzo 2015.

SPALLETTA Giacomo Pietro 12) del delitto p. e p. dagli artt. 81, cpv., c.p., 75 D. Lgs. 159/2011 e 416-bis.1 c.p., perché associandosi stabilmente a pregiudicati e ponendo in essere i delitti contestati ai capi che precedono, violava reiteratamente, in tempi diversi e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, gli obblighi inerenti la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno cui era sottoposto. Con l’aggravante di cui all’art. 416 bis. 1 c.p. per aver commesso il fatto al fine di agevolare l’associazione mafiosa Pillera-Puntina. Con la recidiva reiterata, specifica ed infraquinquennale. Fatti accertati in Catania dal 20 maggio 2015 al 10 dicembre 2015.

IENI Giacomo Maurizio 13) del delitto p. e p. dagli artt. 81, cpv., c.p. e 75 D. Lgs. 159/2011, perché associandosi stabilmente a pregiudicati e ponendo in essere il delitto contestato al capo 1 che precede, violava reiteratamente, in tempi diversi e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, gli obblighi inerenti la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno cui era sottoposto. Con l’aggravante di cui all ‘art. 416 bis. 1 C.p. per aver commesso il fatto al fine di agevolare l’associazione mafiosa Pillera-Puntina. Con la recidiva reiterata e specifica. Fatti accertati in Catania dal Novembre 2015 al febbraio 2016.

PODESTA’ Carmelo e PUGLISI Vittorio 14) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 81, cpv., 644, commi 1 e 5, n. 4, e 416-bis.1 c.p., perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, si facevano dare da NIGITO Daniele Nicola, quale corrispettivo della prestazione di somme di denaro, interessi usurari, segnatamente:  con riguardo ad un primo prestito dell’ importo di circa 5.000 euro veniva pattuita la consegna a cadenza settimanale di rate pari al 10% della somma erogata, che venivano corrisposte dal NIGITO, il quale versava 14 rate dell’ importo ciascuna di euro 500; con riguardo ad un secondo prestito dell’ importo di euro 4.000,00 veniva pattuita la consegna mensile di euro 400 da onorare fino alla richiesta di estinzione totale del debito che doveva essere formulata dal NIGITO al PODESTA’ nell’ intesa che in quel momento la persona offesa avrebbe dovuto versare una rata finale unica pari all’ importo della somma erogata inizialmente maggiorata del 10%, quindi pari ad euro 4.400, avendo corrisposto di fatto il NIGITO per tale prestito solo nr.7 rate pari alla somma di euro 2.800; in relazione ad un altro prestito di euro 5.000 veniva pattuita la consegna a cadenza settimanale di 14 rate pari al 10% della somma erogata, che venivano corrisposte in numero di quattro (euro 2.000);  con riguardo infine a tali ultimi due prestiti, non essendo stati interamente onorati: il PUGLISI, di concerto con il PODESTA’, rideterminava la somma da restituire in euro 13.000, pattuendo con il NIGITO la restituzione della stessa mediante rate settimanali di euro 500. Con l’aggravante per PUGLISI Vittorio di cui all’art.416-bis.1 c.p. per aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, di cui all’art.416 bis c.p., derivanti dall’appartenenza all’associazione mafiosa denominata clan “Pillera-Puntina”. Con la recidiva reiterata, specifica ed infraquinquennale per PUGLISI Vittorio. In Catania, dal 2017 con condotta perdurante.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso sulla base di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania ed eseguite dalla Squadra Mobile – Sezioni Reati contro la Persona, avviate nel 2015 nell’ambito del contrasto alle iniziative delinquenziali poste in essere dalla cosca mafiosa “Pillera-Puntina”.

Le attività investigative, che si sono avvalse del contributo di diversi collaboratori di Giustizia, hanno consentito di acquisire allo stato gravi indizi di colpevolezza sulla citata consorteria criminale che si reputa retta da IENI Giacomo Maurizio, inteso “Nuccio u mattuffu”, e da PAPPALARDO Fabrizio, elemento che si ritiene allo stato di rango apicale del clan, a capo del c.d. “gruppo del Borgo”, nominativo con cui viene appellata piazza Cavour, abituale luogo di  ritrovo dei soggetti ritenuti appartenenti al sodalizio.

Nel corso delle indagini è stato ipotizzato come i predetti, unitamente ai sodali ritenuti maggiormente rappresentativi (FARO Carmelo, inteso “pallittuni”, PUGLISI Vittorio e SPALLETTA Giacomo Pietro), avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo, controllavano in maniera capillare la loro zona di influenza dedicandosi alle estorsioni nei confronti delle attività commerciali ivi insistenti ed al prestito di somme di denaro con tassi usurari pari al 10%.

In particolare, è stata acclarata l’estorsione ai danni dei proprietari di una nota pasticceria, costretti a versare la somma di € 2.500,00 in occasione delle festività di Natale e di Pasqua, oltre a consegnare periodicamente numerose ceste contenenti i prodotti dolciari venduti, nonché i prestiti ad usura nei confronti dei soci e amministratori di alcune ditte operanti nel settore della ristrutturazione edile e dell’impiantistica e nel  commercio al dettaglio di articoli da regalo e per fumatori.

E’ da rimarcare che le vittime hanno collaborato denunciando gli autori delle indebite richieste.

L’operazione è stata denominata “Consolazione”, dal nome del quartiere in cui insiste la citata piazza Cavour.

Nel corso delle operazioni il predetto SAITTA Giuseppe è stato altresì arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio in quanto trovato in possesso di 1Kg di sostanza stupefacente del tipo marijuana, n. 10 stecche della medesima sostanza, un bilancino di precisione e la somma di € 6.000,00 in contanti ritenuta provento dell’attività illecita.

Espletate le formalità di rito, tutti gli indagati sono stati associati presso varie carceri siciliane di massima sicurezza, tranne PODESTA’ che è stato sottoposto agli arresti domiciliari, a disposizione del Giudice per le indagini preliminari.

Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal Gip in sede, dovranno trovare conferma in esito al procedimento penale che verrà instaurato nel contradittorio tra le parti, come legislativamente previsto

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