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Catania, povertà: Caritas Diocesana, 350 persone aiutate ogni giorno, metà sono italiane

Pubblicato il 6 Luglio 2025

350 persone aiutate ogni giorno, la metà sono italiane

Nel 2024 oltre 350 persone al giorno si sono rivolte all’Help Center della Caritas diocesana di Catania per ricevere supporto personalizzato. È un dato in crescita rispetto alle 300 persone del 2023, che evidenzia l’aggravarsi delle condizioni sociali in città. Il 51% degli assistiti è italiano, mentre la maggioranza è composta da uomini disoccupati (70% e 77% rispettivamente), con un livello di istruzione medio-basso (il 51,3% ha solo la licenza media).

Un sistema di supporto strutturato

Nel corso del 2024, l’Help Center ha registrato oltre 15.000 interventi (+4.000 rispetto al 2023), offrendo servizi come:

  • Vestiti e igiene personale (oltre 4.000 interventi)
  • Alimenti e prodotti per bambini (1.317)
  • Biglietti di viaggio, farmaci, consulenze sanitarie, psicologiche e legali
  • Orientamento sociale e lavorativo

Il Centro agisce come un pronto soccorso sociale, rivolgendosi a chi vive in povertà estrema, soffre di dipendenze, disagi mentali, o è in isolamento sociale.

Il sistema è alimentato dal lavoro di oltre 200 volontari, da fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica e da donazioni private.

Oltre il bisogno materiale: la dignità delle persone

Mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, ha ribadito il valore umano dietro ogni intervento: “Scoprire la bontà del povero e apprezzare la sua cultura sono compiti ben più profondi di dargli un pasto caldo. Solo così il povero si sentirà davvero a casa sua nella Chiesa”.

Servizi essenziali e case rifugio

Ogni giorno la mensa Caritas serve una media di 250 pasti. La Unità di Strada raggiunge i senza dimora con pasti serali e ascolto. Tra le strutture simbolo c’è Casa Sant’Agata, sorta in un bene confiscato alla mafia, che ospita donne vittime di violenza domestica e ragazze madri con figli minori.

Altri progetti includono:

  • Centri formativi contro la dispersione scolastica (a Paternò e San Giorgio)
  • Laboratori educativi di teatro e musica
  • Progetto “Caritas a scuola” per educare alla solidarietà

Un impegno corale per la città

La commissaria Valeria Pisasale ha evidenziato come tutto questo sia possibile grazie a una rete di collaborazione tra enti: “Siamo sostenuti dall’8xmille, dalla Diocesi, dal Banco Alimentare, da forze dell’ordine, farmacie, aziende, scuole, cittadini comuni. Tutti insieme permettono ai nostri 250 volontari di aiutare ogni giorno i più fragili”.

Il ruolo delle parrocchie nel welfare locale

Le 37 parrocchie coinvolte nel report hanno aiutato 6.212 persone (88% italiani). I bisogni principali:

  • Aiuti alimentari (attivati nel 92% delle parrocchie)
  • Spese sanitarie (65%)

Le difficoltà più comuni rilevate:

  • Disoccupazione (84%)
  • Separazioni familiari (65%)
  • Solitudine (57%)

Anche la Caritas vicariale di Paternò contribuisce con:

  • 140 pasti giornalieri
  • Servizi igienici e vestiario
  • Supporto a 785 famiglie

Povertà: una nuova frontiera

Carmela Impeduglia, referente dell’Osservatorio, ha lanciato l’allarme sulla povertà invisibile: “La povertà di speranza mina la resilienza e si aggrava in chi è solo. Dobbiamo promuovere relazioni significative che generino fiducia e senso di comunità”.

Ha sottolineato l’importanza di un approccio relazionale e comunitario, capace di intercettare chi non ha voce e non bussa alle porte, colpito da povertà multiple e durature nel tempo.

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