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Catania, solo un centinaio di famiglie con immobile a canone sociale: la protesta della Sicet

Il sindacato parla a nome delle famiglie che non hanno ancora un immobile.

Pubblicato il 8 Febbraio, 2022

A Catania, negli ultimi cinque anni, solo un centinaio di famiglie ha avuto assegnato un immobile a canone sociale, a fronte di graduatorie comunali e Iacp con circa 4mila richieste. “Chiediamo all’amministrazione comunale di avviare un confronto con i sindacati degli inquilini per avere notizie sulla realizzazione dei 48 alloggi previsti nel quartiere di Librino e le eventuali azioni per il progetto Habito-Agenzia sociale”. 

Il sollecito arriva dalla segreteria territoriale del Sicet, alla sua prima riunione dopo il recente congresso che ha visto confermare il segretario Franco Nicolosi e affiancarlo da Francesco Laudani e Antonio Di Paola.  

Come già denunciato più volte insieme agli altri sindacati degli inquilini – ribadisce Nicolosi – nella città di Catania ci sono circa 4.000 famiglie nelle graduatorie comunali e dello Iacp in attesa dell’assegnazione di un immobile a canone sociale e negli ultimi 5 anni è stato soddisfatto il fabbisogno di appena un centinaio di famiglie. Inoltre, delle circa 1.500 famiglie che occupano abusivamente gli alloggi dello Iacp, solo poche centinaia hanno provveduto a sanare la propria posizione previo pagamento degli arretrati”. 

“Il Sicet rinnova la richiesta del confronto con l’amministrazione comunale di Catania – aggiunge il segretario del Sicet – per conoscere lo stato dell’arte riguardo la realizzazione dei 48 alloggi previsti nel quartiere di Librino, con l’utilizzo dei fondi destinati alla rigenerazione urbana, e chiede alla stessa di adottare un metodo maggiormente partecipativo nei confronti dei sindacati degli inquilini, anche in riferimento alle eventuali azioni e attività intraprese nell’ambito del progetto Habito-Agenzia sociale per la casa”.

Rinnoviamo anche alle amministrazioni comunali di Adrano e Viagrande, che sono tra tra i Comuni ad alta tensione abitativa della provincia etnea – conclude Nicolosi – l’invito a stipulare l’accordo territoriale, come previsto dalla legge 431/98 Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo, al fine di poter fare usufruire, sia ai proprietari sia ai conduttori, una tassazione agevolata in materia di contratti di locazione a cedolare secca e a canone concordato”.

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