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Catcalling, cos’è e perché è giusto parlarne

Nei giorni scorsi tra internet, giornali, tv e radio non s’è parlato d’altro che di Aurora Ramazzotti e del catcalling, ma cos’è esattamente e perché è giusto parlarne ora più che mai?
Intanto partiamo dalle basi, per catcalling s’intende un tipo di molestia, cosidetta “da strada”, nei confronti di individui (perlopiù donne diciamoci la verità). La molestia in questione viene attuata tramite apprezzamenti più o meno volgari, fischi, richiami, avanches e quant’altro, il tutto ovviamente indesiderato e non ricambiato da parte della vittima. Per quanto riguarda Aurora Ramazzotti invece, lei è, suo malgrado, la protagonista principale di questa giusta e tardiva critica al fenomeno.

Pubblicato il 8 Aprile, 2021

Nei giorni scorsi tra internet, giornali, tv e radio non s’è parlato d’altro che di Aurora Ramazzotti e del catcalling, ma cos’è esattamente e perché è giusto parlarne ora più che mai?

Intanto partiamo dalle basi, per catcalling s’intende un tipo di molestia, cosidetta “da strada”, nei confronti di individui (perlopiù donne diciamoci la verità). La molestia in questione viene attuata tramite apprezzamenti più o meno volgari, fischi, richiami, avanches e quant’altro, il tutto ovviamente indesiderato e non ricambiato da parte della vittima. Per quanto riguarda Aurora Ramazzotti invece, lei è, suo malgrado, la protagonista principale di questa giusta e tardiva critica al fenomeno.

“Eh… ma che saranno mai due fischi? S’è sempre fatto, no? E poi alle donne i complimenti fanno piacere”. A parte che i complimenti, quelli veri, fanno piacere a tutti, questa sopracitata è invece la tipica risposta da boomer che viene data, specie online, quando si introduce nel discorso temi simili a quelli del catcalling.

Ovviamente il catcalling non è mica uno stupro, vero, ma la molestia esiste comunque, ed è una molestia subdola, che si fa strada piano piano nella vittima. I commenti, i fischi, i volgari richiami, i vari “ciao bella, stasera esci con me?” non arrivano subito, non sempre quantomeno. Nella maggior parte dei casi tutte queste cose si fanno sentire a posteriori, quando la vittima è già a casa, quando è tranquilla e con la mente inizia a ripercorrere la giornata. Quando nel ricordo si arriva a quei commenti la vittima si può infatti sentire colpevole di un qualche tipo di oltraggio o indecenza. Si può cominciare ad evitare certe strade, o evitare di vestirsi in certi modi solo perché ci si sente incompatibili o inadatti all’ambiente nel quale si va in giro con quei vestiti.

Tutte queste belle cose, per modo di dire ovviamente, succedono quando nei migliori dei casi le vittime sono adulte o giovani adulte, mentre quando si parla di minorenni il discorso cambia e non poco. Un commento indesiderato o un apprezzamento da parte di un uomo adulto subìto da una ragazza minorenne potrebbe avere infatti dei risvolti psicologici drammatici per la ragazza in questione, e purtroppo in Italia di queste ragazze ce ne sono moltissime. Uno studio della Cornell University nel 2015, ha infatti rivelato che quasi l’80% delle ragazze intervistate in Italia aveva subito almeno un episodio di catcalling al di sotto dei 17 anni.

Perché è dunque giusto parlare di catcalling? Per smettere farlo. Semplice, no? Che non si diventa mica dei buonisti se si smette di farlo eh, si diventa semplicemente più educati.

Non c’è molto altro da dire, quanto scritto sopra dovrebbe bastare a far capire che molestie del genere fanno male e che dovremmo proprio toglierci questa brutta e tipicamente italiana abitudine. Ad Maiora!

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