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Primark

Centri commerciali Catania affollati e rischio Covid, Filcams Cgil: “Richiederemo incontro in Prefettura”

I segretari dei sindacati fanno un riferimento particolare all’apertura recente di un punto vendita Primark a Catania.

Pubblicato il 7 Dicembre, 2021

Le migliaia di clienti che affollano i centri commerciali catanesi nei fine settimana, sostano nei locali senza rispettare i doverosi distanziamenti. In questo modo creano assembramenti e mettono in pericolo le lavoratrici e i lavoratori in servizio. L’esempio più eclatante è quello di una nota azienda internazionale che ha aperto i battenti in questi giorni a Catania con una importante inaugurazione; i clienti hanno letteralmente ostruito spazi e parcheggi creando di fatto una situazione di insicurezza sanitaria anche per le decine di addetti.

Davide Foti, segretario generale Filcams Cgil di Catania e Carmelo De Caudo, segretario generale della Cgil, manifestano “forti preoccupazioni per la salute dei cittadini e dei lavoratori soprattutto per coloro che nei fine settimana sono costretti a svolgere la propria attività lavorativa all’interno dei centri commerciali, e non solo. Ciò che sta accadendo in questi giorni sotto gli occhi di tutti è obiettivamente pericoloso sotto il profilo sanitario e disdicevole per un territorio civile. Rimaniamo basiti nel constatare che le regole esistono solo per chi deve lavorare mentre per chi compra, il controllo sugli assembramenti e sul green pass può essere bypassato in nome del denaro”. 

Dall’inizio della pandemia la Filcams e la Cgil hanno più volte chiesto di partecipare ai “tavoli” istituzionali con sindaci e parti sociali al fine di concordare misure idonee alla salvaguardia della salute delle lavoratrici e dei lavoratori, e di tutti i cittadini nel territorio, ma politica e istituzioni sono rimasti sordi all’appello

Richiederemo per l’ennesima volta un incontro con tutti gli attori istituzionali attraverso la Prefettura. E chiediamo subito agli organi ispettivi e di sicurezza di ispezionare e controllare capienze e distanziamenti nei centri commerciali, poiché la libertà di tutti dipende anche da chi le regole le fa applicare”.

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