E’ evacuata da Kabul la scorsa estate attraverso i corridoi umanitari
14.2.2022 – Il comune di San Donà di Piave è pronto ad accogliere un’intera famiglia afghana evacuata da Kabul lo scorso agosto attraverso i corridoi umanitari e per questo sta cercando sul mercato un appartamento di medio-grandi dimensioni in grado di ospitarli, trattandosi di un nucleo fino a 6 persone. A tal fine è stato pubblicato un apposito avviso sul sito del comune.
San Donà, che aderisce alla rete Sai (ex Sprar) il Sistema di accoglienza e integrazione, in questi giorni ha avuto il via libera dal Ministero dell’interno che si occupa della ricollocazione delle famiglie afghane evacuate dall’Afghanistan e accolte in Italia – spesso si tratta di persone che lavoravano alle dipendenze dei governi occidentali impegnati a Kabul prima dell’arrivo dei Talebani – e per le quali è previsto un finanziamento specifico del governo.
Nessun aggravio quindi sui bilanci comunali degli enti ospitanti.
Il comune di San Donà, con i progetti di solidarietà già avviati da tempo, accoglie al momento 25 ‘uomini soli’ e 13 ‘donne vittime di tratta’.
«Continua il percorso di accoglienza della nostra città che fin qui ha dato ottimi risultati – dichiara la vicesindaca e assessora alle Opportunità Sociali, Crescita e Cittadinanza Silvia Lasfanti – considerando i progetti di accoglienza e reinserimento messi in campo per gli ‘uomini soli’ e per le ‘donne vittime di tratta’. Ora a questi due progetti si aggiunge l’accoglienza di questo nucleo familiare afghano dei corridoi umanitari, di cui sappiamo solo che probabilmente si tratta di una coppia con tre/quattro bambini. Per questo la necessità urgente di trovare una casa o un appartamento di medio-grandi dimensioni con almeno tre camere. In tal senso faccio appello a quei cittadini che ne possedessero uno libero e che sono disponibili ad affittarlo».
La cooperativa “Il Villaggio Globale” di Mirano (Ve), affidataria del progetto Sai di San Donà, si occuperà di tutte le procedure (stipula del contratto ecc.) e del pagamento dell’eventuale costo di agenzia e del canone di locazione.
«Ancora una volta dimostriamo che l’accoglienza è nel dna di San Donà – dichiara il sindaco Andrea Cereser – La nostra è una città e una comunità che non ha paura di fare la sua parte laddove le viene chiesto di dare una mano per provare a ridare un barlume di speranza e di normalità alla vita di persone costrette a fuggire dalla loro casa nel timore di ritorsioni o, peggio, a rischio della loro stessa vita. Non conosco ancora questa famiglia, ma sin da ora le do il benvenuto a San Donà di Piave».
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