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Enrico Varriale

Le chat scioccanti delle presunte vittime di stalking di Enrico Varriale: “Quello è pazzo, prima o poi ammazzerà qualcuna”

Pubblicato il 16 Maggio, 2023

Tempi duri per Enrico Varriale, a processo per le accuse di stalking e lesioni. Tra gli atti del processo sono finite anche le chat via Instagram risalenti a settembre 2021 tra le due donne che hanno denunciato il giornalista.

Enrico Varriale respinge con forza le accuse, ma le donne proseguono dritte per la loro strada sostenute anche dall’Associazione Donna, che si è costituita parte civile.

Le chat angoscianti delle due donne che accusano Enrico Varriale

Le chat tra le due donne, riportate integralmente da Repubblica, sarebbero iniziate il 12 settembre 2021 quando una avrebbe scritto all’altra: “Ciao, sono al pronto soccorso. Varriale ha aggredito anche me come un pazzo. Quello è pazzo, bisogna fermarlo prima che ammazzi qualcuna. È venuto l’ispettore. Domani se mi fanno uscire devo andare da loro. Varriale mi ha detto che se lo denuncio mi ammazza”.

La discussione tra le due donne sarebbe molto lunga e le accuse rivolte nei confronti del giornalista sarebbero molto pesanti. In ogni caso saranno vagliate accuratamente durante il processo per stabilirne la veridicità.

Il “giallo” del certificato medico

La seconda delle due accusatrici spiega come è entrata in contatto con l’altra donna, presunta vittima di stalking ad opera di Varriale: “Mi aveva cominciato a seguire sui social dopo che Varriale mi chiese di pubblicare una nostra foto assieme, che poi ho capito essere un modo per farla ingelosire. Dopo che lui mi diede lo schiaffo che mi fece finire in ospedale mi sentii istintivamente vicina a lei, capii cosa aveva provato e le scrissi mentre ero in ambulanza” – riporta il Corriere della Sera.

La donna, poi chiamata a testimoniare a favore della “rivale in amore”, racconta che l’8 agosto 2021 il giornalista, dopo la presunta aggressione, la raggiunse in Puglia: “Insisteva tanto per raggiungermi e quando arrivò era sereno e sorridente, me lo ricordo bene. Ricordo che non aveva nessun segno sul volto, fece anche il bagno senza gli occhiali e lo avrei notato”.

Secondo il Corriere un particolare nient’affatto secondario, poiché i legali di Varriale sostengono di essere in possesso di una foto inviata alla donna dove il giornalista le mostra un occhio gonfio e nero. La donna ha poi aggiunto: “Venni a sapere dai giornali che aveva picchiato una donna e mi allontanai da lui. Poi, quando ci riappacificammo, lui chiese di contattare un mio amico medico che era in Puglia con noi per farsi scrivere un falso certificato in cui doveva risultare che in quei giorni lui aveva una ferita a un occhio”.

La difesa di Enrico Varriale

Varriale dichiarò in un’intervista che si trattò di una lite e non di un’aggressione e, in ogni caso, il giornalista respinge tutte le accuse. I legali del giornalista non solo contestano la ricostruzione dei fatti presentata dalla testimone, ma avrebbero depositato una perizia sui messaggi che Varriale e la donna si sono scambiati durante la loro relazione. I suoi avvocati sarebbero pronti anche a presentare una denuncia per false dichiarazioni.

La donna sostiene che Varriale, arrivato in Puglia, non aveva alcun occhio nero, mentre la difesa afferma che c’era una foto che testimoniava il trauma al volto subito dal conduttore tv. La stessa donna nega inoltre di aver inviato i messaggi che sono poi finiti agli atti del processo. Una situazione caotica e ingarbugliata sulla quale i giudici saranno chiamati a fare piena luce.

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