Chianti Fiorentino: un protocollo per ricollocare chi resta senza lavoro

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Un protocollo per ricollocare gli oltre 30 lavoratori del cementificio Testi del gruppo Buzzi Unicem, rimasti senza impiego dopo la chiusura dell’impianto, nonché lavoratrici e lavoratori che hanno perso il proprio lavoro, nei territori del Chianti Fiorentino, fino ad arrivare alla stipula di un Patto per il lavoro nel bacino territoriale: l’intesa (chiamata “Accordo per il lavoro, lo sviluppo, l’occupazione, la formazione e l’ambiente del Chianti”) è stata siglata il 6 agosto da Regione, Arti, Comuni (San Casciano, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, Impruneta, Bagno a Ripoli), Cgil-Cisl-Uil Chianti, Fillea Cgil-Filca Cisl-Feneal Uil, ChiantiForm e le associazioni datoriali.

“La mobilitazione dei lavoratori del cementificio Testi ha permesso di arrivare a un accordo sindacale per gestire i loro diritti nella chiusura dell’impianto e di mantenere vivo l’obiettivo di re-industrializzare l’area, senza che restino solo le macerie. Questa vertenza, quella della Gkn ma anche molte altre – soprattutto con lo sblocco dei licenziamenti – dicono che occorre intervenire a livello legislativo per evitare che le multinazionali e i grandi gruppi speculino sui territori, magari prendendo fette di mercato per poi lasciare solo rovine sociali e ambientali – spiegano Cgil-Cisl-Uil Chianti e Fillea Cgil-Filca Cisl-Feneal Uil – Con questo accordo nel Chianti stiamo andando in questa direzione, e ci auguriamo che questa intesa possa essere un modello esportabile, ma occorre – oltre a una riforma degli ammortizzatori sociali – una politica industriale che vincoli le imprese che arrivano da fuori a una responsabilità sociale verso il territorio e i lavoratori, come da Costituzione. Invitiamo il governo Draghi a spingere l’Europa verso norme condivise su diritto del lavoro e salari, per disincentivare delocalizzazioni fatte solo in nome del risparmio e del profitto. Chiediamo alle istituzioni locali di trasferire alla politica nazionale questi obiettivi. Si va verso un autunno impegnativo sul fronte lavoro, occorre prepararsi per tempo”.

La Rsu e i lavoratori “ringraziano il territorio per la solidarietà concreta dimostrata in questi mesi”. Il presidio davanti all’impianto resta, ma non sarà più permanente, rimarrà in essere la struttura come monito per la realizzazione del percorso avviato. I lavoratori hanno ricevuto la solidarietà degli operai della Gkn di Campi Bisenzio (in mobilitazione da circa un mese), ai quali è stata donata parte del materiale rimasto (cibo, gazebo, giacigli, prodotti vari), frutto della solidarietà del territorio.

Ricollocare chi resta senza lavoro: i contenuti del protocollo

“La tenuta sociale territoriale e la salvaguardia occupazionale sono temi prioritari nel confronto tra le parti e negli accordi sindacali territoriali del Chianti, che in questi anni hanno contribuito a costituire a formare importanti luoghi di incontro tra le parti”, si legge nelle premesse dell’accordo. L’obiettivo del protocollo, stabilito che il ricollocamento dovrà essere adeguato alla professionalità di ciascun lavoratore, è “creare un Patto per il lavoro nel bacino del Chianti, per favorire uno sviluppo eticamente sostenibile ed orientato alla creazione di un sistema di rete territoriale che coinvolga tutti gli attori sociali ed istituzionali – si legge nel documento – Un sistema utile per riuscire a superare le criticità che si presenteranno e che si sono presentate, ma che contemporaneamente dovrà avere la capacità di progettare e di elaborare una prospettiva di sviluppo territoriale che rispetti l’ambiente, la qualità del lavoro attraverso il rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Il tavolo tra le parti monitorerà il rispetto dei punti del protocollo e si riunirà già a settembre. In merito alla ricollocazione dei lavoratori della Testi Cementi del Gruppo Buzzi Unicem, l’adesione all’accordo è in linea con quanto previsto nell’accordo tra i sindacati e Buzzi Unicem che prevede i requisiti per poter beneficiare dei vantaggi previsti dall’accordo stesso.

Questi in definitiva i punti qualificanti del protocollo: formazione e autoimprenditorialità, orientamento scolastico, segnalare chi è in cerca di occupazione e le aziende che la offrono, lavoro di qualità, rispetto per l’ambiente, riconversione del sito produttivo di Testi, rispetto della parità di genere, lotta al lavoro nero e alle illegalità, rispetto dei Contratti nazionali di lavoro e delle norme sulla sicurezza sul lavoro. La Regione Toscana e Arti hanno poi lanciato un avviso pubblico per l’assegnazione di contributi (da 4 a 10mila euro a seconda delle casistiche) ai datori di lavoro privati che assumono lavoratori interessati da licenziamenti collegati a crisi di particolare rilevanza per il territorio regionale o locale.

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Redazione Firenze

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