Pubblicato il 3 Dicembre, 2022
Il tiro di un cacciatore non ha lasciato scampo al cane Naïki, pastore tedesco dal pelo nero di sei anni che viveva con la sua famiglia a Coutevroult, nel dipartimento francese di Senna e Marna.
Sabato il quattrozampe si trovava a 800 metri da casa, quando all’improvviso un proiettile lo ha raggiunto alla testa, uccidendolo. A chiamare la gendarmeria in seguito all’incidente sarebbero stati i cacciatori stessi, ma la famiglia, addolorata e in collera, ha sporto denuncia e sull’accaduto è stata aperta un’inchiesta.
Una vicina di casa della famiglia ha detto di aver visto i cacciatori accarezzare il quattrozampe appena mezz’ora prima dell’incidente.
Un gruppo di persone, in effetti, si reca abitualmente in zona per delle battute e di solito suonavano alla porta della famiglia di Naïki per avvisarla di tenere al sicuro il proprio animale domestico.
Sembra però che l’ultimo sabato non l’abbiano fatto e così è accaduto il peggio.
La famiglia del pastore tedesco ha sporto denuncia per “attentato involontario alla vita di un animale domestico” e pare che siano stati i cacciatori stessi a chiamare la gendarmeria dopo l’incidente.
Con i proprietari della vittima, però, nessuno sembra essersi fatto vivo.
La stessa preoccupazione per l’insistente attività venatoria nei paraggi affligge anche tutto il vicinato, che era molto legato al pet ucciso sabato e che ha contattato la Fondazione Brigitte Bardot, quella della celebre attrice, per “ottenere giustizia”.
L’Ufficio francese per la biodiversità, intanto, ha aperto un’inchiesta e il direttore della Federazione di caccia della Senna e Marna ha assicurato che “se il colpevole è una persona in possesso di regolare permesso, sarà sanzionato in base al suo errore e alle proprie responsabilità”.
Dalle prime indagini sembra che si trattasse proprio di una battuta di caccia convenzionalmente regolamentata su un terreno privato e che quel giorno la visibilità fosse limitata a causa della vegetazione.
Il cane, a passeggio da solo nei pressi della sua abitazione, si sarebbe trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato e il suo manto nero non l’avrebbe aiutato a farsi distinguere da un cinghiale, causandone la morte per un colpo d’arma da fuoco.