Pubblicato il 21 Settembre, 2022
Così Parvin Tadjk.
La madre di Ciro Grillo in aula al processo per stupro ha confermato che la notte delle presunte violenze sessuali lei, che dormiva nella casa accanto, non ha notato nulla di sospetto.
Lo raccontano gli avvocati della difesa, all’uscita dall’udienza conclusa pochi istanti fa.
Le due abitazioni nel residence di Porto Cervo sono adiacenti, separate da una parete sulla quale, a detta di Tadjk, i ragazzi bussavano abitualmente per avvisare del loro rientro.
Questa mattina è iniziata con un’ora di ritardo l’udienza del processo a porte chiuse che si celebra al tribunale di Tempio Pausania a carico di Ciro Grillo, figlio di Beppe, e tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria.
L’apertura dell’udienza è slittata perché c’era prima da inaugurare una nuova sala del Tribunale, intitolata a Rosario Livatino, il magistrato assassinato da Cosa nostra il 21 settembre 1990, ad Agrigento.
Oggi in aula, davanti al collegio dei giudici, presieduto da Marco Contu (a latere Nicola Bonante e Marcella Pinna), hanno sfilato nove testimoni.
Sono stati sentiti la donna che si occupava delle pulizie nella villetta a schiera dei Grillo, una vicina di casa, i gestori e il personale delle farmacie e dei bar dove le due ragazze e gli imputati si sarebbero recati prima della serata al Billionare e dopo la notte a casa Grillo.
Nessuno dei quattro imputati, né le due presunte vittime, sono stati presenti in aula.