Pubblicato il 5 Luglio, 2021
Arriva anche quest’anno la classifica realizzata da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore, che misura l’indice di gradimento dei sindaci e dei Governatori italiani. E se nel 2020 Cateno De Luca, primo cittadino di Messina, figurava al 2° posto tra gli amministratori locali più graditi ai cittadini italiani, quest’anno scivola inesorabilmente al 22° posto, ma la prende con filosofia, anzi quasi come una vittoria.
“Siamo i primi in Sicilia – commenta De Luca nella sua odierna diretta Facebook – mentre Catania e Palermo sono gli ultimi in Italia. Siamo quinti tra tutti i Sindaci del Meridione! Grazie ai messinesi per il loro gradimento per il lavoro che stiamo faticosamente portando avanti”. Per il primo cittadino di Messina, la seconda posizione dello scorso anno è dipesa dall’effetto sovraesposizione in periodo di pandemia che lo ha visto protagonista a difesa del territorio cittadino.
Per quanto riguarda il calo al 22esimo posto della nuova classifica, De Luca aggiunge: “Sono rilevazioni che credo si facciano tra maggio e giugno, e siamo scesi al 22esimo posto che, per quanto mi riguarda, è ottimo. E’ ottimo considerando che siamo in Sicilia, dove si scontano non solo problemi di amministrazione ma anche l’impegno svolto in una terra che sotto profili sviluppo socio-economico è arretrata. Siamo la regione più sgarrupata d’Europa e alla fine i sindaci scontano anche questo. Tenete conto che i miei colleghi di Palermo e Catania sono rispettivamente all’ultimo e penultimo posto della graduatoria. Non mi fa piacere questa situazione, non mi fa piacere vedere Orlando o Pogliese ultimi, vuol dire che le loro città non li tollerarono.”
Ma Cateno De Luca ne approfitta anche per lanciare una frecciatina a Nello Musumeci, che risulta comunque in risalita nella classifica dei presidenti di Regione del Sole 24 Ore (7° posto): “Devo spezzare una lancia a favore di Orlando e Pogliese, come me scontano l’essere in Sicilia, con un governo regionale che non esiste. Poi è logico che se aggiungi alla regione nefasta, il fatto di sapere o non sapere fare il sindaco, poi la differenza si fa e si arriva agli ultimi posti.”
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