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Clochard vince al Super Enalotto 37.000 euro, ma non può ritirare la vincita. Il motivo è assurdo

Pubblicato il 26 Ottobre, 2023

Un clochard originario della Puglia, ma residente da tempo a Senigallia, per anni ha giocato sempre i soliti 7 numeri al Super Enalotto sperando che la fortuna prima o poi lo baciasse. Ebbene quel bacio della dea bendata è finalmente arrivato martedì sera, quando il clochard ha indovinato 4 numeri e il superstar vincendo ben 37.045 euro dopo aver puntato 1,5 euro in una ricevitoria di Senigallia.

Tolte le tasse la vincita sarebbe di 30.000 euro, una cifra che magari non gli cambierà la vita ma che sicuramente potrebbe dargli una grande mano per rimettersi in sesto. Tuttavia tra l’uomo e la vincita c’è un ostacolo che gli impedirebbe di ritirare la somma vinta.

Mancano i documenti

L’uomo non ha la tessera sanitaria né i documenti, come lui stesso ha spiegato: “La tessera sanitaria non ce l’ho, ho solo un vecchio codice fiscale che non va bene. Serve la tessera”.

L’uomo in questione di chiama Gianluigi e vive senza fissa dimora con l’aiuto della Caritas e dei residenti. Anche il tabaccaio dove Gianluigi ha giocato, pur dicendosi felice della sua vittoria, ha spiegato al Corriere Adriatico che servono i documenti: “Sono contento che quei soldi li abbia vinti lui. Noi in centro lo chiamiamo Cassano per il suo accento e lui ci ride su. Ha bisogno di quei soldi, perché ogni tanto dorme sulle panchine, poi alla Caritas. Si arrangia con quello che riesce a trovare“.

L’aiuto della Caritas e dei residenti

La Caritas e gli altri residenti si stanno attivando per aiutare Gianluigi a incassare la cifra vinta. “È stato con noi per diverso tempo – ha spiegato il direttore della fondazione Caritas di Senigallia – fino a giugno almeno, poi non lo abbiamo più visto. Martedì è passato a salutarci. È una brava persona, speriamo faccia buon uso di quel denaro per condurre una vita migliore

Gianluigi ha spiegato di voler gestire da solo i soldi vinti, preferendo però “continuare a restare invisibile”. Come hanno spiegato dalla Caritas, nessuno conosce quale sia la sua vera storia: “C’è qualcosa nella sua vita che nessuno conosce. Si è spezzato e si ritrova a vagabondare. Della sua famiglia di origine non ne vuole parlare, ma Senigallia ormai è la sua città. Se entra in confidenza con le persone, chiede aiuto”.

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