Le elezioni previste a Roma come in altri Comuni, piccoli e grandi, d’Italia, sono state rimandate tra settembre e ottobre 2021.
La decisione, ufficializzata nella sera di oggi, era nell’aria da settimane. Con l’aumento dei contagi da coronavirus infatti, e l’attuale fase della pandemia non solo nel Lazio, ma in tutta Italia, non ci sarebbero i presupposti per condurre le elezioni in modo sicuro.
Aprire i seggi sarebbe un rischio azzardato, senza contare che gli eventuali candidati – che a oggi non ci sono, né per la destra né per la sinistra – non potrebbero condurre una campagna elettorale come si deve, con eventi e comizi. Già lo scorso anno, con le elezioni regionali, si era avuto un rinvio: nulla di eccezionale quindi nella decisione di Palazzo Chigi, che era molto probabile andasse in questa direzione.
A parte il M5s, che ha candidato Virginia Raggi, gli altri partiti di centrodestra e centrosinistra non hanno ancora un candidato sindaco. La campagna elettorale è quindi ferma, con nessun nome che sembra mettere d’accordo i vari partiti. Con questo rinvio, i partiti potrebbero quindi avere più tempo per decidere finalmente chi vogliono candidare alla guida di Roma e organizzare di conseguenza la campagna elettorale, in modo da arrivare preparati per settembre/ottobre 2021. Non è solo la città di Roma ad aver subito il rinvio delle elezioni comunali ovviamente: oltre alla capitale, le urne sono state rimandate anche per Bologna, Milano, Napoli, Torino e Trieste.
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