A livello nazionale 16 milioni di lavoratori avranno da luglio buste più “pesanti” grazie al taglio dell’Irpef e alla riduzione del cuneo fiscale. Chi percepisce gli “80 euro” avrà un ulteriore taglio delle tasse di 240 euro l’anno; chi ha un reddito tra i 24 e i 28 mila euro avrà un beneficio mensile di 100 euro; chi guadagna tra i 28 e i 35.000 euro godrà di una detrazione di 80 euro mensili; le retribuzioni tra i 35 e i 40 mila euro avranno detrazioni mensili che si abbassano gradualmente; mentre sono esclusi dal pagamento dell’Irpef i lavoratori con un salario fino a 12.500 euro.
La maggiore circolazione di denaro si riverserà, anche nelle tasche dei lavoratori pratesi, e nell’economia del territorio. Il taglio delle tasse sul lavoro, scattato dal 1° luglio ha avuto importanti ripercussioni, si parla di trentotto milioni in più da distribuire tra i circa 108 mila lavoratori dipendenti pratesi, che diventeranno 75 nel 2021, con un aumento di 676 euro l’anno per un salario medio.
Soddisfazione per Cgil, Cisl Uil. I sindacati parlano di un importante passo avanti che non deve far cantare vittoria. Il prossimo capitolo per Cgil, Cisl e Uil si chiama riforma generale dell’Irpef: «Bisogna continuare a ridurre il cuneo fiscale e arrivare, quanto prima, a disegnare una riforma fiscale equa e progressiva».
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