Adesso c’è la conta dei danni e la condanna unanime. Tutti tutti contro la guerriglia di stanotte. A iniziare da Santino Cannamela Presidente Confesercenti Città di Firenze. «Purtroppo sono stati interamente confermati timori e preoccupazioni che avevamo condiviso alla vigilia, come categorie economiche, con le principali istituzioni della città».
Per Cannamela «Non è stata una manifestazione o comunque qualcosa di riconducibile al principio costituzionale della libertà di espressione, ma una preordinata guerriglia urbana condotta con tutte le tecniche del caso».
E, «obbiettivo “militare”: forze dell’ordine e il centro storico della città più bella del mondo. Ecco perché quanto visto stanotte deve essere condannato, senza se e senza ma, da tutti coloro che si riconoscono nei principi della democrazia e della pacifica convivenza».
Anche la segretaria generale della Cgil fiorentina Paola Galgani dopo la nottata in cui una manifestazione-guerriglia ha sfregiato il centro di Firenze, esprime «tutta la nostra solidarietà e un grande ringraziamento alle forze dell’ordine che hanno fatto quanto possibile per difendere la città da una vile aggressione. A Firenze stanotte è successo quello che avevamo già visto in altre città».
Ecco che «le legittime preoccupazioni per una condizione economica e sociale difficile sono state utilizzate per devastare la città e attaccare le forze dell’ordine. D’altra parte quando si convoca una manifestazione in maniera anonima lo si fa per una ragione».
Ed anche il consiglio comunale esprime condanna. «I manifestanti che ieri sera e stanotte hanno sfregiato Firenze vanno perseguiti e condannati. Non si può dare voce alla sofferenza con la violenza. Cortei illegali, organizzati con comunicazioni partite dai vari social network, e che hanno trasformato il centro storico in un campo di battaglia», spiegano il presidente del Consiglio comunale Luca Milani con i vice presidenti Emanuele Cocollini e Maria Federica Giuliani.
«La città non meritava di essere trattata in questa maniera anche perché l’amministrazione ha sempre ascoltato le richieste e le necessità di chi lavora e si è sempre prodigata per cercare le soluzioni».
«Siamo convinti – concludono Milani, Cocollini e Giuliani – che occorra ritrovare solidarietà per superare questa emergenza sanitaria che sta minando fortemente l’economia di una città che non deve, per nessun motivo, essere messa a ferro e a fuoco con atti di guerriglia illegale».
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