Pubblicato il 2 Luglio 2025
Sentenza della Corte d’Assise di Milano: carcere per Daniele Rezza
Daniele Rezza è stato condannato a 27 anni di carcere per l’omicidio di Manuel Mastrapasqua, il 31enne accoltellato a morte in strada a Rozzano, nel milanese, l’11 ottobre 2024. La Corte d’Assise di Milano ha emesso il verdetto, andando oltre la richiesta della Procura, che aveva domandato una pena di 20 anni.
Omicidio per rapina: ucciso per cuffie da 14 euro
Il movente del delitto è tanto assurdo quanto drammatico: una rapina finita nel sangue per un paio di cuffiette wireless del valore di appena 14 euro. Rezza, all’epoca dei fatti 19enne, ha ammesso di aver colpito la vittima con un’unica coltellata al petto, recidendogli una vena tra cuore e polmone, provocandone la morte sul colpo.
“Volevo solo rapinarlo, non ucciderlo”, ha dichiarato il ragazzo durante gli interrogatori. Ma la brutalità dell’atto, la dinamica premeditata e la freddezza della fuga hanno convinto i giudici ad infliggergli una pena molto più severa di quanto richiesto dall’accusa, rappresentata dalla pm Letizia Mocciaro.
Il coltello, le telecamere e la fuga
Quel giorno, Rezza era uscito di casa già armato. Dopo l’aggressione, ha gettato l’arma e si è allontanato. Le telecamere di sorveglianza di un supermercato, dove lavorava la vittima, hanno ripreso il giovane nei momenti immediatamente successivi all’omicidio, mentre si aggirava con un coltello in mano, nascosto nella tuta nera.
Le immagini hanno fornito ai carabinieri una prova fondamentale per identificare l’autore del crimine. Analizzando il materiale video, i militari hanno riconosciuto la sagoma del 19enne, che impugnava una lama in un orario compatibile con l’aggressione, avvenuta tra le 2:56 e le 2:57.
La confessione e il tentativo di fuga all’estero
Dopo l’omicidio, Rezza ha tentato la fuga, dirigendosi ad Alessandria con l’intenzione di espatriare. La sua corsa è stata interrotta dai carabinieri, che lo hanno fermato e condotto in caserma. Davanti agli investigatori ha confessato tutto, spiegando di non essersi reso conto della gravità delle sue azioni.
“Non volevo ammazzarlo. Lui ha reagito, mi ha saltato addosso e d’istinto ho puntato il coltello. Non pensavo di averlo colpito a morte, l’ho scoperto solo il giorno dopo leggendo online”, ha dichiarato il giovane.
Una tragedia che scuote l’opinione pubblica
La sentenza di 27 anni rappresenta un punto fermo in una vicenda che ha scioccato l’intera comunità. Uccidere per una manciata di euro e poi tentare di fuggire, ha reso questo omicidio simbolo della follia di una violenza gratuita e inspiegabile, consumata in piena notte e per motivi futili.