Non è rimasto inascoltato l’appello lanciato l’ottobre scorso dall’ATC (Agenzia Territoriale per la Casa) del Piemonte Centrale alle imprese di costruzioni, impianti tecnologici e del settore energetico. Con un avviso pubblico, l’Agenzia invitava a presentare proposte per lavori di riqualificazione energetica per uno o più dei 470 condomìni di edilizia sociale selezionati per gli interventi previsti dal Superbonus 110% del Decreto Rilancio del Governo.
Sul totale dei 470 immobili complessivamente presenti nell’avviso 104 non hanno ricevuto alcuna offerta, 120 hanno ricevuto una sola offerta, 246 hanno ricevuto due o più offerte.
In questi mesi è partita l’analisi puntuale delle offerte ricevute. Le imprese, dove necessario, sono state contattate per eventuali precisazioni o integrazioni al contenuto delle proposte. Non appena le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria lo permetteranno, con l’uscita dalla zona rossa prevista -si spera- per la seconda metà di aprile, ricomincerà la convocazione delle assemblee condominiali per discutere e sottoporre al voto dell’assemblea le proposte.
A Beinasco, invece, in via Mirafiori 19 è già partito il primo cantiere con i benefici fiscali del Superbonus 110%. Alle scale D ed E del complesso edilizio hanno preso il via i lavori che prevedranno l’isolamento termico “a cappotto” per le facciate, nuovi infissi e contatori individuali per i consumi energetici in tutti gli alloggi per un importo complessivo di circa 1milione e mezzo di euro. Grazie alla cessione del credito i lavori saranno a costo zero sia per i proprietari che per ATC.
Ecco perché questa opportunità non poteva essere ignorata da Atc, con quasi 30mila appartamenti gestiti nell’area metropolitana torinese e alle prese da tempo con un progressivo impoverimento di risorse da dedicare alla manutenzione, a fronte di uno stock immobiliare sempre più datato.
Sfruttare le leve fiscali previste dal Superbonus permetterà, con un solo cantiere, di ristrutturare facciate ammalorate o sostituire serramenti usurati dal tempo e allo stesso tempo di migliorare lo standard energetico degli edifici. Per usufruire dell’agevolazione occorre infatti che i lavori garantiscano un upgrade di almeno due classi energetiche e questo “salto” è ancora più importante quando si parla di edilizia sociale, tenuto conto che facciate “a cappotto” termico o una nuova caldaia per il riscaldamento significano anche minori consumi, garantendo così alle famiglie un risparmio sulle spese in bolletta.
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