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Achille Lauro

Le confessioni choc di Achille Lauro nel suo docu-film: “Cresciuto da pregiudicati, da ragazzo rubavo fino a 600 euro di roba al supermercato”

Pubblicato il 14 Dicembre 2023

É tempo di rivelazioni e di docu-film sulla loro vita per i vip. Il varco è stato aperto da Chiara Ferragni e Fedez che hanno raccontato il dietro le quinte della loro vita nella docu-serie “The Ferragnez”, dopodiché Ilary Blasi in Unica ha rivelato la sua verità sul tradimento di Totti e adesso anche Achille Lauro ha deciso di confessarsi nel docu-film “Ragazzi Madre – L’Iliade” disponibile su Prime Video.

Achille Lauro si racconta: “Cresciuto da pregiudicati”

“Non è una storia, ma un poema epico” – con questa premessa Lauro introduce il docu-film dove racconta la sua infanzia e la sua adolescenza nella periferia romana, dove la vita è stata molto dura.

“Volevo i soldi che non avevo mai visto, le cose che non avevo mai fatto – racconta il cantante -. Le prime volte, mi ricordo, a 14 anni mi sentivo ricco con 50 euro. Quando li avevo in mano fu tipo la prima sco**ta. Quello fu il concepimento. La roba che vendevamo fecondava le strade”.

All’inizio del docu-film Lauro spiega che insieme al fratello, già maggiorenne, fu cacciato di casa. I due trovarono rifugio in una comune di Roma: “Vivevo con persone più grandi, artistoidi, delinquenti, figli di nessuno. A 15 anni sono stato cresciuto da cinquantenni pluripregiudicati che per me erano qualcosa di simile a un padre.”

I furti al supermercato

Come ha spiegato Lauro, in un ambiente del genere sarebbe stato piuttosto facile diventare a sua volta delinquente: “Oltre al contesto marcio, razzista e omofobo, tutto il peggio del peggio descolarizzato, senza cultura, era anche un ambiente pericoloso con gente e persone pericolose. Chiaramente ho iniziato a delinquere molto presto, ero veramente piccolo andavo a rubare al supermercato con due cestini uno lo prendevo con la mano l’altro lo facevo passare sotto la cassa e lo spingevo col piede e riempivo le buste un po’ da sopra e un po’ da sotto, tornavo con 500/600 euro di roba. Per noi era la nostra festa! All’inizio non avevo paura di perdermi perché ero un incosciente e anche stupidamente compiaciuto”.

La svolta

Lauro per sua fortuna è riuscito a salvarsi grazie alla musica, ma ha lanciato un monito ai ragazzi che vivono una condizione simile alla sua: “Quando sei giovane pensi di essere invincibile mentre se oggi dovessi parlare con un ragazzo di quel mondo gli direi di fare attenzione perché il burrone è lì davanti a te. Molti miei amici hanno avuto problemi seri con la legge e non solo e la cosa peggiore, oltre a trovarsi faccia a faccia con la morte, è stata rendermi conto che non volevo diventare come le persone che mi avevano cresciuto. Mi sono spaventato di non avere un posto nel mondo, di essere nulla. Questo mi ha spaventato più della violenza”.

Achille Lauro, forte anche di un passato molto difficile alle spalle, non ha mai dimenticato i più deboli ed è molto attivo nel sociale. Nel luglio 2022 andò a trovare i bambini ricoverati nel reparto di pediatria dell’ospedale San Camillo-Forlanini di Roma, dimostrando di aver un cuore d’oro sotto quell’immagine di artista un po’ folle e provocatore.

La musica, come ha spiegato Achille Lauro pronto a partire per gli Stati Uniti per il suo nuovo progetto, gli ha salvato la vita: “Ad un certo punto ho detto: ‘Sto diventando ciò che non voglio diventare‘. Così ho iniziato a scrivere, mi faceva stare bene perché sfogavo così alcune difficoltà”.