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Coppia di tatuatori non trova casa: “Fate schifo, piuttosto che affittarla a voi…”

Pubblicato il 7 Settembre 2024

Sono tantissime le persone, anche con un’età non proprio verdissima, che decidono di farsi un tatuaggio in onore di un evento, un luogo, una persona o semplicemente per un vezzo. I tatuaggi però non sono apprezzati da tutti e, averne in grande quantità su tutto il corpo, può rappresentare un problema serio. Per informazioni rivolgersi a Daniele Iaconis e Alessia Castellani, che hanno il corpo ricoperto di tatuaggi, che di professione fanno proprio i tatuatori e che non riescono a trovare casa. Il motivo? Proprio i loro tatuaggi che, a detta di alcuni proprietari di casa, “fanno schifo e li fanno sembrare dei drogati”.

Il racconto dei due tatuatori: “Purtroppo ci siamo abituati”

Alessia ha raccontato la sua disavventura a Repubblica, spiegando ormai di averci fatto il callo agli insulti e ai commenti sotto voce dei passanti. Lei, che è una ragazza e che ha le braccia tatuate di nero, è ancora più nel mirino ma mai si sarebbe aspettata di vedersi rifiutata l’affitto di una casa per il suo aspetto fisico.

La ragazza ha spiegato che, insieme al suo compagno che fa il tatuatore e che si è aperto uno studio, aveva individuato un bilocale a Torino da 750 euro. La risposta alla loro richiesta è stata una vera doccia gelata: “Fate, schifo, sembrate drogati e sporchi. Se avessi una casa la brucerei piuttosto che darla a voi. Non troverete mai casa o lavoro con quei tatuaggi”.

Eppure, come hanno spiegato i due giovani, sono proprio i tatuaggi che danno loro da vivere. Tra l’altro è un lavoro anche impegnativo, poiché per esercitare sono richieste 1.500 ore di formazione e l’abilitazione. I due hanno anche spiegato che le partite IVA, non avendo un’entrata fissa, fanno anche più fatica a trovare chi affitta loro case, problema al quale si è aggiunto la discriminazione per i tatuaggi.

Eppure loro hanno riferito che hanno uno stipendio regolare e quindi continueranno nella loro ricerca, nella speranza di trovare una sistemazione nella città che amano.

L’intervento di Jacopo Rosatelli

La storia ha avuto una vasta eco mediatica e ha richiamato l’attenzione di Jacopo Rosatelli, assessore comunale a Casa e politiche sociali, il quale ha detto che questo è un episodio sicuramente da valutare. Generalmente le discriminazioni riguardano la disabilità o il colore della pelle ma, come osservato da Rosatelli, anche rifiutare di affittare casa a persone tatuate rappresenta una forma di discriminazione sulla quale bisogna lavorare. Un pregiudizio da abbattere, poiché tutti noi possiamo essere discriminati un giorno non tanto per ciò che si è, ma per come si viene percepito dall’altro, ha precisato Rosatelli.