Pubblicato il 25 Giugno 2020
Il coronavirus fa ancora paura? La crisi è superata? La comunità scientifica è nettamente divisa: virologi ed esperti italiani, stanno dibattendo su questo tema particolarmente importante.
Nelle ultime settimane, il contagio da Covid ha ridotto, com’è noto, la sua corsa, eppure è scontro mediatico tra scienziati/virologi/infettivologi sull’attuale potenza del virus e sul corretto atteggiamento da adottare: chi incalza alla prudenza e chi, invece, sostiene che le evidenze cliniche portino a pensare che la crisi sia superata.
Guerra aperta, dunque, a colpi di scienza ed opinioni, tra il primario di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti e un luminare come Massimo Galli, direttore del reparto Malattie Infettive all’ospedale Sacco di Milano.
Scontro mediatico: la posizione di Galli
Proprio Massimo Galli, intervenendo, duramente, a “Cartabianca” su Rai 3 non ha usato giri di parole: “I miei illustri colleghi si sono improvvisati una competenza su virus e epidemia, venendo magari da fantastici curricula da altri campi. Io non mi metto a fare l’oncologo o il nefrologo, non mi metto a fare altri mestieri in termini di valutazioni di elementi e di esperienza”, ha detto, sottolineando poi che ” la continua volontà di andare a dire in giro che il virus è diventato buono è una grossolana sciocchezza, vale la pena di dirlo una volta per tutte”.
Scontro mediatico: la replica di Bassetti
Bassetti, di contro, replica: “che parli. Ha passato tre mesi a parlare e a terrorizzare. Se il tempo che molti hanno passato a terrorizzare la gente lo avessero speso a fare i dottori avrebbero salvato molte vite. Soprattutto in Lombardia”.
Uno durissimo scontro, a suon di botta e risposta a distanza, che finisce per sfociare anche sui social, tra lo stesso Bassetti e un utente che caldeggiava la tesi del Prof. Galli.
Scontro mediatico: il documento firmato da dieci scienziati
Ad alimentare il dibattito, un documento, firmato e pubblicato da dieci scienziati che si definiscono “scientificamente indipendenti”, dal titolo “Sars-CoV-2 in Italia oggi e Covid-19”, secondo cui esistono “ormai pochi sintomi” e chi contrae oggi la Covid-19 correrebbe un basso rischio di aggravarsi anche perché il virus avrebbe una carica virale più debole, quindi meno contagiosa.
I firmatari, gli ottimisti che premono per un ritorno alla piena normalità, sono: Alberto Zangrillo, Matteo Bassetti, Arnaldo Caruso, Massimo Clementi, Luciano Gattinoni, Donato Greco, Luca Lorini, Giorgio Palù, Giuseppe Remuzzi e Roberto Rigoli. Tesi, le loro, non condivise nell’ambito scientifico nazionale.
Nei giorni scorsi anche Andrea Crisanti, il virologo artefice dell’ottima gestione dell’epidemia in Veneto, ha ribadito che il Covid non è affatto scomparso, come dimostrano i recenti focolai in Germania.
I cittadini, divisi ed incerti pure loro, a questo punto, di chi possono fidarsi?