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Corruzione al Tribunale di Latina: la giudice Castriota torna a casa

Accogliendo la richiesta dei difensori degli imputati per il processo per corruzione al Tribunale di Latina, sono stati concessi gli arresti domiciliari al giudice ed al suo collaboratore

Pubblicato il 10 Maggio, 2023

Concessi gli arresti domiciliari al gip di Latina Giorgia Castriota e a Silvano Ferraro, collaboratore nell’ambito di procedure di amministrazione giudiziaria, che sono finiti in carcere nell’ambito di un’indagine della Procura di Perugia nella quale sono stati contestati a vario titolo i reati di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari ed induzione indebita a dare o promettere utilità. Lo ha deciso il tribunale del riesame del capoluogo umbro. Ai giudici, i difensori dei due – gli avvocati Gianluca Tognozzi, Leone Zeppieri e Giuseppe Valentino – avevano chiesto l’annullamento della misura cautelare o in alternativa una meno afflittiva per i loro assistiti. Il riesame ha quindi attenuato le esigenze cautelari anche se la decisione sembra non avere intaccato il quadro accusatorio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti di Perugia, Castriota avrebbe ricevuto “sistematicamente” utilità quali denaro, poi gioielli, orologi, viaggi e un abbonamento in tribuna d’onore allo stadio Olimpico dopo avere conferito irregolarmente incarichi di collaborazione nell’ambito di procedure di amministrazione giudiziaria di beni sequestrati.

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