“Così volevamo rubare il tesoro di San Gennaro”, la confessione choc del boss Giuliano di Forcella

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Luigi Giuliano, il capo dei capi che da Forcella ha imposto il suo dominio criminale per anni su Napoli, ha parlato per la prima volta in una collana di sei volumi, scritti con il giornalista Simone Di Meo. La collana si intitola “Nuova famiglia – la vera storia: combattere o morire”.

Tanti i temi trattati nei 6 libri, dalla nascita della Fratellanza napoletana alla guerra con la Nuova Camorra Organizzata. Tra i temi che ha suscitato maggiore scalpore è il furto del tesoro di San Gennaro, progettato fin nei minimi dettagli e mai messo a segno.

Dal film alla realtà: Giuliano voleva davvero rubare il tesoro di San Gennaro

Proprio come nel film con Nino Manfredi, “Operazione San Gennaro”, il boss Giuliano voleva davvero portare a segno il clamoroso colpo.

“Avremmo attaccato dalle fogne– rivela Giuliano- proprio come nel film “Operazione San Gennaro”. Era la nostra tecnica vincente. Sapevamo che camere blindate e casseforti aggredite frontalmente non cedono mai, anche se si usano chili e chili di tritolo.

Se invece le tagli da sotto con la fiamma ossidrica, si aprono facilmente, come una scatoletta di tonno. Questo succede perché i progettisti pensano innanzitutto a rafforzare le pareti e la porta d’ingresso di un caveau, quasi mai il pavimento.

Con questa tecnica avevamo fatto rapine memorabili ed eravamo convinti di poter rubare il tesoro di San Gennaro”.

Giuliano rivela poi che aveva già trovato una talpa per mettere a segno il colpo: “L’unica difficoltà era trovare una strada, nel sottosuolo, per andare a colpo sicuro e sbucare nel punto giusto.

A questo pensò la nostra “talpa”, un impiegato del servizio fognario che aveva l’ufficio in una sede distaccata del Comune di Napoli, in via Foria. Ci recuperò piantine e planimetrie della zona con le quali, nel giro di poche settimane, riuscimmo a trovare una strada percorribile per arrivare davanti al Santo”.

Alla fine, secondo quanto riferito da Giuliano, il colpo non si fece più perché il boss decise di mettere “sotto la sua protezione” il tesoro, impedendone quindi il furto. Con buona pace di San Gennaro e di tutti i fedeli.

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Redazione Napoli

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