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Costa Smeralda, un altro incidente: yacht sperona un gommone

Pubblicato il 6 Agosto, 2022

Nuovo incidente in mare in Costa Smeralda. Due imbarcazioni che navigavano nella baia di Porto Cervo sono entrate in collisione questa mattina.

Questa volta, fortunatamente, nessun ferito.

Si tratta del super yacht “Ciao”, di 52 metri, che ha urtato con la prua un gommone con a bordo due persone che stava uscendo anch’esso dalla baia.

L’allarme è scattato a fine mattina, quando sul canale 16 dedicato alle emergenze è stato lanciato un Mayday.

Nel gommone si è aperta una falla e il natante ha cominciato a imbarcare acqua.

Immediato l’intervento di una motovedetta dei carabinieri di stanza nell’arcipelago della Maddalena, che fa capo al reparto territoriale di Olbia, guidato dal comandante Davide Crapa.

La motovedetta dei militari ha quindi scortato il natante nel più vicino cantiere nautico per effettuare le necessarie riparazioni.

Intanto, l’imprenditore anglo tedesco Dean Kronsbein è morto a causa di una grave lesione spinale e un forte trauma toracico come conseguenza di un violento impatto a terra, e non d’infarto come accertato in un primo momento.

È questo l’esito dell’autopsia eseguita sul corpo della vittima dell’incidente nautico in Costa Smeralda, dal medico legale incarico dalla Procura di Tempio Pausania, Matteo Nioi, che si è conclusa nella tarda sera di ieri.

In attesa degli sviluppi delle indagini della Procura di Tempio Pausania per omicidio colposo e lesioni e che vede indagati i due comandanti, parla il legale dell’imbarcazione su cui è morto il manager e e sono rimaste ferite gravemente la moglie e la figlia.

“Non soltanto Cortese ha accostato a dritta come prevede il regolamento internazionale in presenza di imbarcazioni con rotte opposte e ha arrestato i motori, ma il comandante ha anche messo macchine indietro tutta. E nel momento in cui è transitata la Sweet Dragon stava già procedendo a marcia indietro”, afferma l’avvocato Fabio Varone, legale di Luigi Cortese, il comandante del motoscafo Magnum 70 “Sweet Dragon” della famiglia Berlusconi coinvolto nell’incidente nautico di Porto Cervo, nel quale lo yacht “Amore” è finito contro gli scogli dell’isola delle Rocche, nel golfo del Pevero.

Cortese, 57 anni originario di Ischia, ha raccontato agli inquirenti la sua versione dei fatti sostenendo che sarebbe stato lo yatch “Amore”, comandato da Mario Lallone, ad aver sbagliato manovra. Lallone ha invece dichiarato di essere stato costretto a cambiare improvvisamente rotta per non entrare in collisione col Magnum 70, versione che anche i familiari della vittima starebbero sostenendo. A prestare i primi soccorsi ai naufraghi, mentre dallo yacht sventrato veniva lanciato il May day alla Capitaneria di porto di Olbia, è stato proprio il motoscafo Sweet Dragon. A bordo del Magnum di proprietà dell’ex premier, al momento dell’incidente c’erano solo il comandante Luigi Cortese e un altro membro dell’equipaggio. Lo yacht aveva già sbarcato a Baia Sardinia gli ospiti e stava facendo rotta verso sud per ritornare all’ormeggio, a Porto Rotondo. 

Le due imbarcazioni sono sotto sequestro, così come cellulari e tablet dei due comandanti e di alcuni ospiti. Saranno analizzati dal perito informatico nominato dalla Procura. Dal loro contenuto, così come dall’analisi dei gps di bordo, potrebbero arrivare informazioni utili a ricostruire la dinamica dell’incidente.

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