Tracce di Covid-19 nelle acque di scarico erano presenti a Torino già dal 18 dicembre del 2019. Ovvero più di due mesi prima che all’ospedale Amedeo di Savoia venisse individuato, era il 22 febbraio scorso, il paziente 1 torinese. Nei prossimi giorni uscirà uno studio condotto dall’Istituto superiore della sanità, che dimostrerà come il Covid-19 circolasse, non solo a Torino, ma in molte città italiane prima che la Cina desse l’allarme. Sarebbero infatti 40 i grandi centri presi in considerazione dall’Iss per questa analisi e in ben 14 città, nei campioni prelevati dalle acque di scarico, si è riscontrata la presenza del RNA del coronavirus. L’Istituto superiore di sanità ha chiesto la collaborazione delle varie aziende che gestiscono l’acqua nei comuni dove ha condotto lo studio, e su Torino la Smat, ha fornito i campioni che hanno permesso di effettuare questa scoperta. Una notizia che ha provocato un po’ di subbuglio, in quanto appena a maggio la stessa indagine condotta da Arpa Piemonte con l’Asl non aveva riscontrato tracce di virus nelle acque.
L'assessore Marco Falcone: "Riteniamo anche probabile il recupero di tutte le domande pervenute - grazie…
Prosegue il processo a carico degli 007 egiziani accusati di aver ucciso Giulio Regeni ed…
Fondi più che triplicati, incremento del numero delle borse di dottorato regionali
A causa del pericolo evidente e della condotta delittuosa, l'uomo di Fondi è stato denunciato…
Una storia talmente agghiacciante che sembra essere la trama orribile di un thriller-horror, invece è…
Una storia scioccante proveniente dagli Stati Uniti che risale a 3 anni fa ma che…