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Covid, focolaio vicentino. Zaia: “5 positivi, 89 in isolamento, indice di contagio all’ 1,63%, da lunedì ordinanza per inasprire le regole

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Cinque positivi al Covid, di cui uno a Verona, 3 a Vicenza, e uno a Padova e ben 52 isolamenti fiduciari a Vicenza e 37 a Verona. 

Questo il risultato del viaggio in Serbia di 4 veneti che il 18 giugno si sono recati all’estero per lavoro venendo a contatto con un 77enne serbo positivo al Covid. 

Rientrati in Italia il 25 giugno, pur manifestando la sintomatologia da Covid, hanno aspettato giorni prima di recarsi al pronto soccorso, venendo a contatto con altre persone e dando vita a un focolaio nel vicentino.

“Sta accadendo quello che vi avevo preannunciato”, ha sottolineato oggi il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, commentando in conferenza stampa da Marghera i dati relativi al bollettino Covid in Veneto, “Siamo passati da rischio basso a rischio elevato perché abbiamo un indice di contagio che è dell’1,63%, schizzato in alto dal precedente 0,43%.

Io non so a chi fare i complimenti. Se continuiamo ad andare in giro senza mascherina e a pensare che il virus sia un’invenzione delle big pharma, non ne usciremo mai. 

Chi pensa che questo virus sia solo di alcune categorie sociali o di alcune fasce d’età, non ha capito nulla. C’è poi chi pensa che esaurito il numero degli ospiti, perché se ne sono tutti andati, il virus non ci sarà più. Ho sentito anche queste teorie vigliacche. Prendiamo atto che abbiamo una categoria di irresponsabili che stanno semplicemente infarcendo i social media di informazioni che faranno morire delle persone.  Forse dovremmo parlare non più di coronavirus ma di postumi da coronavirus, ovvero encefaliti, miocarditi, problemi alla mobilità. Questo è un virus che fa male. Quando tornerà forte, qui non ce ne sarà più per nessuno. Non chiedetemi se il virus tornerà in ottobre, perché lo abbiamo già qui. “

Zaia ha poi spiegato come è avvenuta la scoperta del focolaio. 

“Scopro che un cittadino vicentino torna il 25 di giugno da una trasferta di lavoro in Serbia con due persone”, racconta Zaia, “Il 25 stesso comincia ad avere sintomi: febbre, malessere generale. Il 26 e il 27 ha avuto diversi contatti in ambito lavorativo ed extra lavorativo (festa privata, partecipazione a un funerale, appuntamenti di lavoro). Il 28 si è recato al pronto soccorso. Fatto tampone, risultato positivo. Trasferito all’ospedale Vicenza, gli è stato proposto il ricovero che lui ha rifiutato!”.

“Rifiuta il ricovero”, spiega ancora Zaia, “dopodichè viene ricoverato dopo tanta insistenza del sindaco il 1 luglio e attualmente è in rianimazione. Ci ha dato una lista di contatti avuti tra il 23 e il 28 e la sera del 30. Vuol dire che con il tampone positivo ha avuto contatti post tampone!

Le assistenti sanitarie del Sisp (Servigio Igiene e Sanità Pubblica) hanno contattato le persone che sono venute a contatto con lui.

Uno dei contatti segnalati è residente all’Ulss 6 Euganea, che è stata prontamente informata. In data 30 giugno viene segnalata la positività del collega in auto con l’imprenditore (il paziente zero). 

“In data 1 luglio, dopo 7 gg, viene segnalata la positività del secondo amico presente in auto”, continua Zaia, “ Il 1 luglio, sempre dopo 7 gg, l’Ulss 9 Scaligera ci informa della presenza di un residente a Verona che era in viaggio con i 3 andati in Serbia. Quindi siamo a 4. 

Arriva poi un quinto caso. L’Ulss Euganea ci segnala una paziente con vomito che era stata a contatto con il paziente zero. Si sa che la signora gestisce una profumeria ad Adria con l’aiuto di una commessa. Ma non vuole dire con chi è stata a contatto”.

Il virus è stato trasmesso da un serbo di 77 anni sintomatico per Covid con cui i 4 italiani hanno viaggiato in un furgone per lavoro. 

“Qui parliamo di persone che sapevano della positività del serbo”, sottolinea Zaia, “ Lunedì presenterò un’ordinanza per inasprire le regole. Non esiste che un positivo vada in giro! E’ fondamentale che a livello nazionale si prenda in mano questo dossier e si imponga il ricovero coatto per chi è positivo. Si deve poi essere severissimi con gli isolamenti fiduciari. 

Qui abbiamo quasi 100 persone in isolamento perché nessuno ha avuto il coraggio di fermarsi per 7 giorni. Il furgone è rientrato dalla Serbia il 25 giugno!”.

“Io sono rammaricato”, ha concluso Zaia, “Abbiamo dato disposizioni ai Sisp di tolleranza zero. Questa non è dittatura bensì un piano di sanità pubblica. Non possiamo permettere che ci sia diffusione del virus per colpa dell’irresponsabilità di qualcuno. Grazie a questi signori siamo passati da rischio basso a rischio alto. Ha senso buttare via 4 mesi di sacrifici? 

Questo comunque, vorrei sottolinearlo, è un focolaio circoscritto, con una storia chiara (serbo positivo che ha infettato 4 italiani in viaggio d’affari) e un virus importato.”

Quanto ai dati quotidiani del bollettino Covid, sono i seguenti:

993.700 tamponi

19.314 positivi (+5)

737 persone in isolamento

Totale morti 2023 (+1)

Ricoverati 171, dei quali 19 positivi

Terapia intensiva 8, tutti negativi al Covid

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Redazione Verona

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