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Covid, morto il colonnello Salvo Gagliano, per anni comandante provinciale di Ragusa. Anche l’Arma dei Carabinieri ricorda il collega “che ha servito, con umiltà ogni giorno il suo Paese, per oltre 35 anni, finché il virus lo ha portato via”

Pubblicato il 9 Dicembre, 2021

L’ufficiale, 57 anni, al comando interregionale Culqualber di Messina era ricoverato a Modena. Si è spento, perdendo la sua battaglia contro il virus. Originario di Grammichele, il col. Salvo Gagliano si era distinto sin da giovanissimo per le sue doti professionali e umane. Nel corso della carriera è stato comandante dei cacciatori di Calabria, comandante provinciale di Ragusa, Comandante della scuola allievi Carabinieri di Reggio Calabria, comandante provinciale di Crotone e in ultimo capo di stato maggiore dell’interregionale Culqualber.

Sono in molti a ricordarlo e a piangere la sua scomparsa. L’ex candidato sindaco sindaco di Vittoria Piero Gurrieri lo ricorda come “un amico, ma soprattutto una persona per bene. Era stato comandante provinciale dei Carabinieri di Ragusa dal 2011 al 2014, lo conobbi nell’Auditorium di p. Beniamino nel 2012, quando partecipò, insieme all’allora prefetta Stefania Cagliostro, ora Commissario Antiracket, all’attuale Sindaco Francesco Aiello e a quello di allora Pippo Nicosia, all’allora Preside Angela Riolo, a Daniela Mercante, alla festa per la nomina ad Alfiere della Repubblica da parte del Presidente Giorgio Napolitano, di Samar Khemiri, che allora era studentessa a Portella. La prima ragazza siciliana, di origini nordafricane, ad essere insignita di questo, prestigioso, titolo. Il Colonnello Gagliano mi sorprese. Al momento dei saluti, si rivolse a me, all’epoca assessore all’Istruzione e mi disse: “Quando lei andrà a visitare una qualsiasi Scuola di Vittoria, mi chiami. Io ci sarò sempre”. Diventammo amici, pochi mesi dopo scelse il Teatro Comunale di Vittoria per la Festa annuale dell’Arma e, esagerando, mi rivolse parole molto affettuose. Ebbi in Lui, durante quegli anni, un punto di riferimento, non si sottrasse mai. Anche dopo, rimanemmo in contatto. L’Arma gli affidò l’importante incarico di Comandante della Scuola allievi Carabinieri a Reggio Calabria. Quando l’andai a trovare, le Sue prime parole, dopo un abbraccio: “Piero, guarda quella bandiera” – mi disse indicando il Tricolore all’angolo del Comando – “è il nostro orgoglio, una delle prime bandiere, e si trova qui, accanto a me”. Salvatore, oggi, improvvisamente, la Tua scomparsa, che mi lascia con il freddo dentro. Che Dio possa ricompensarti, non mi resta che affidarTi a Lui, che conosce il Tuo cuore. Grazie per quell’Uomo, prima che per quel Carabiniere, che sei stato. Io so quanto hai fatto, anche nel silenzio, per la mia Città, e Ti rendo onore. Riposa in pace, caro Amico.”

“Esprimo profondo cordoglio per la scomparsa del Capo di Stato Maggiore Salvatore Gagliano, che avevo conosciuto quando era comandante provinciale dei Carabinieri di Ragusa. Purtroppo è un’altra vittima di questo maledetto virus. Condoglianze alla famiglia e rivolgo un pensiero a tutto il corpo dei Carabinieri per la perdita.” sono le parole dell‘On. Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Partito Democratico all’ARS

Profondo cordoglio anche da parte di tutto il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. “Nelle scorse ore, a causa delle complicanze di una polmonite da coronavirus, presso il Policlinico di Modena è deceduto il Colonnello Salvatore Gagliano Capo di Stato Maggiore del Comando Interregionale “Culqualber”. Il Comandante Generale Teo Luzi e tutta l’Arma esprimono profondo cordoglio per la prematura scomparsa dell’Ufficiale che lascia la convivente, due figlie ed un figlio. Una persona animata da un profondo ed esemplare senso del dovere, da una indiscussa professionalità e da una costante disponibilità, legato ai valori, alla famiglia, all’Arma. Un militare che ha servito, con umiltà, ogni giorno il suo Paese per oltre 35 anni, finché oggi il virus lo ha portato via. I colleghi tutti non dimenticheranno l’amicizia, l’impegno e la dedizione del Col. Salvatore Gagliano.”

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