5.7.2021 – Le novità annunciate sabato 3 luglio al concerto all’aperto svoltosi nei pressi del Centro di cultura e spiritualità “Don Paolo Chiavacci” di Crespano di Pieve del Grappa
Un nuovo libro e una serie di appuntamenti nel 2022 per ricordare don Paolo Chiavacci a 40 anni dalla morte. E poi anche un sentiero a lui dedicato in concomitanza con il prossimo riconoscimento a biosfera del comprensorio del Grappa. Sono queste le due novità annunciate dal nipote di don Paolo, Francesco Chiavacci Lago, e dal sindaco di Pieve del Grappa Annalisa Rampin, al concerto svoltosi sabato 3 luglio sul prato di Monte Castel a fianco del “Centro di spiritualità e cultura don Paolo Chiavacci” a Crespano di Pieve del Grappa. Un concerto che ha proposto musiche suonate da “Air Orchestra” diretta dal maestro Paolo Pessina con la cantante Ilaria Zambon.
L’evento è stato organizzato dall’associazione “Incontri con la natura per la salvaguardia del Creato, don Paolo Chiavacci” e dall’omonimo centro di Spiritualità. Hanno collaborato la Pastorale sociale del Lavoro della diocesi di Treviso con il patrocinio del Comune di Pieve del Grappa. Il centro “Don Paolo Chiavacci” è una struttura della stessa diocesi. Si trova sulle pendici meridionali del massiccio del Grappa a 600 metri di altitudine nel comune di Pieve del Grappa. La sua posizione isolata è il luogo ideale dove vengono realizzate iniziative di formazione spirituale, cristiana e culturale, in modo particolare sul tema della salvaguardia della natura secondo le intuizioni del fondatore.
«Immersi nella natura la musica ha un altro effetto – ha sottolineato il direttore del Centro Chiavacci don Paolo Magoga – ci si sintonizza con l’armonia del Creato e anche il cuore batte in un modo diverso. Ci sentiamo veramente parte di una realtà più grande che va amata e rispettata e che ci parla di Dio».
Il concerto è stato l’annuale appuntamento che, coniugando arte e natura, rende omaggio alla figura di don Paolo Chiavacci. Don Chiavacci (1916 – 1982) fu infatti il sacerdote diocesano che con lungimiranza già negli anni settanta parlava di salvaguardia del Creato mettendo le basi di un ambizioso progetto. «Don Paolo – ha sottolineato Francesco Chiavacci Lago – ha anticipato di 50 anni quello che ha scritto papa Francesco nell’enciclica “Laudato Si”». Una passione quella del sacerdote a cui si è affiancata anche quella per la musica. «Non tutti sanno che don Paolo Chiavacci era un grandissimo appassionato di musica. La sua collezione, costituita da centinaia di dischi, ora è a disposizione di appassionati nella sala musica predisposta nel Centro».
«Non sveliamo ancora quale sarà il sentiero che sarà intitolato a don Paolo Chiavacci – ha detto tra l’altro il sindaco Annalisa Rampin – perché vogliamo che sia una sorpresa. Il sogno di don Paolo era quello di creare un parco all’interno di questo territorio. Il fatto di aver dovuto posticipare a dicembre il riconoscimento a biosfera del Monte Grappa nel percorso Unesco sembra quasi una felice concomitanza con le celebrazioni che ci saranno per il quarantesimo anniversario»
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