Genova – Le crociere preparano la ripartenza, bloccate da marzo, con decine di migliaia di lavoratori letteralmente a terra.
Il tavolo coordinato dal ministero dei Trasporti e aperto a tutti gli altri dicasteri coinvolti nel settore (dalla Salute al Lavoro fino allo Sviluppo Economico e all’Economia) dopo settimane di confronto si prepara a concludere il suo lavoro presentando un protocollo dentro il quale sono inserite tutte le norme che le compagnie armatoriali dovranno rispettare per tornare a navigare. Dopo mesi di lockdown e miliardi di euro persi con il fermo, le navi potranno staccarsi dalle banchine dei porti a cui sono ancorate per una ripartenza sostanzialmente italiana.
Una volta definito il protocollo, dovrebbe essere il consiglio dei ministri a pronunciarsi in via definitiva su un testo su cui stanno lavorando insieme ai rappresentanti dei ministeri, i responsabili degli enti preposti alla sicurezza e alla navigazione (Capitanerie di porto, autorità di sistema portuali, sanità marittima ecc.) e i manager delle compagnie armatoriali
Sui tempi? Dopo aver varato il protocollo, le compagnie armatoriali che hanno nella Liguria il loro punto di riferimento, a cominciare da Costa e Msc, confidano di poter partire operativamente entro un mese, quindi da Ferragosto in avanti.
Quindi, se tutto andrà come ci si auspica, a partire da Ferragosto si torneranno a vedere, con gradualità, navi da crociera muoversi fra i porti italiani…
La sicurezza la fa da padrona: il rispetto di tutte le norme di sicurezza legate alla vacanza-crociera, con uno staff medico e infermieristico pronto a rispondere ad ogni esigenza sanitaria.
Passeggeri, itinerari ed escursioni. Ma quante saranno le persone che saliranno a bordo? Certamente non tutte quelle che possono essere ospitate a bordo. Le prime stime parlano di una percentuale di occupazione fra il 60 e il 70%, ma molto dipenderà anche dai nuclei familiari imbarcati. Si partirà da itinerari italiani, fra Tirreno e Adriatico, con una nave a presidiare il Mediterraneo Occidentale e una quello Orientale.
Progressivamente, però, si inseriranno soste in Spagna, Francia e Grecia. Sulle escursioni, infine, dovrebbero essere direttamente le compagnie, con proprio personale, a gestirle.
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