Pubblicato il 3 Novembre 2025
La dichiarazione della portavoce russa
Secondo Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, il crollo della Torre dei Conti a Roma sarebbe la conseguenza indiretta del sostegno italiano all’Ucraina. In un post pubblicato su Telegram, la rappresentante di Mosca ha commentato l’incidente avvenuto questa mattina nella capitale – in cui alcuni operai sono rimasti feriti – con parole destinate a far discutere.
Zakharova ha scritto: «Finché il governo italiano continuerà a spendere inutilmente i soldi dei suoi contribuenti, l’Italia crollerà tutta, dall’economia alle torri».
Il post su Telegram
La portavoce, nota per le sue uscite polemiche e provocatorie, ha colto l’occasione del crollo per rilanciare un attacco diretto al governo italiano e alla sua linea filo-ucraina.
Nel suo messaggio, Zakharova ha ricordato che «a maggio di quest’anno il Ministero degli Esteri italiano ha comunicato che il sostegno all’Ucraina, tra aiuti militari e contributi tramite l’Unione Europea, ammonta a circa 2,5 miliardi di euro». Un dato che la diplomatica russa ha utilizzato per suggerire che, se quelle risorse fossero state impiegate diversamente, episodi come il crollo di oggi si sarebbero potuti evitare.
Chi è Maria Zakharova
In carica da oltre un decennio, Maria Zakharova è una delle figure più riconoscibili della comunicazione politica russa. Da anni è protagonista di dichiarazioni controverse rivolte a governi occidentali e istituzioni europee.
Nel 2022 è stata inserita nella lista delle sanzioni dell’Unione Europea per il suo ruolo nella «diffusione della propaganda governativa russa». Non è la prima volta che attacca l’Italia: di recente ha criticato anche il presidente Sergio Mattarella, accusandolo di aver fatto “paragoni blasfemi” tra la Russia e la Germania nazista, provocando un acceso scontro diplomatico.
Una nuova tensione tra Roma e Mosca
Le parole della portavoce arrivano in un momento già delicato nei rapporti tra Italia e Russia. L’episodio del crollo della Torre dei Conti, sfruttato come pretesto per una provocazione politica, rischia di alimentare ulteriormente le tensioni diplomatiche tra i due Paesi.