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Cybersecurity per le PMI: cosa c’è da sapere

Nell’attuale era digitale, risulta di fondamentale importanza garantire adeguate condizioni di cybersecurity per le PMI considerate la spina dorsale dell’economia globale.

Pubblicato il Febbraio 29, 2024

Nell’attuale era digitale, risulta di fondamentale importanza garantire adeguate condizioni di cybersecurity per le PMI considerate la spina dorsale dell’economia globale.

La protezione dei dati dalle intrusioni di cybercriminali rappresenta la massima priorità per ogni azienda.

Fenomeni come il phishing, i malware e gli attacchi “web based” rappresentano le cause più comuni dei cyber incidenti, secondo l’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza informatica (ENISA).

Questo problema è diffuso in tutta l’Unione: ad esempio, solo il 35% delle imprese in Germania sensibilizza i propri collaboratori sulla cybersecurity. Va notato che le PMI creano quasi il 70% dei posti di lavoro e del PIL in tutto il mondo, come evidenziato dal World Economic Forum.

Con l’evoluzione delle tecniche di attacco sempre più sofisticate, le realtà imprenditoriali sono inclini ad aumentare il budget destinato alla difesa. Oltre ai sistemi di cybersicurezza, le PMI si affidano a soluzioni firewall di nuova generazione:uno strumento essenziale per affrontare le sfide informatiche emergenti.

Pmi e cybersecurity in Italia: alcuni dati

In Italia, i numeri presentati nel primo rapporto “Cyber Index PMI 2023” rivelano una situazione preoccupante. Attualmente,il livello di consapevolezza delle PMI in materia di sicurezza digitale è valutato a 51 su 100, risultando al di sotto del livello di sufficienza fissato a 60, come indicato nel rapporto.

Il dato chiave emerso dal rapporto sottolinea la necessità di diffondere e promuovere la cultura dei rischi cyber tra le PMI. Dal campione di 708 PMI intervistate, il 45% riconosce il rischio cyber, ma solo il 14% adotta un approccio strategico, con la capacità di valutare e mitigare il rischio.

Esaminando da vicino i risultati dell’indagine sulle PMI, emerge un quadro articolato che svela quattro livelli di maturità nel contesto della sicurezza cibernetica.

Un ristretto 14% delle aziende è stato etichettato come “maturo“. Questo gruppo spicca per aver adottato un approccio strategico ben definito, mostrando una consapevolezza approfondita e la capacità di mettere in atto iniziative efficaci.

Il 31% può essere descritto come “consapevole“. Questi business dimostrano una buona comprensione delle implicazioni legate ai rischi cibernetici, sebbene la loro capacità operativa potrebbe trovarsi a volte limitata nell’implementare azioni adeguate.

Il 35% è “informato”. Nonostante non siano completamente consapevoli dei rischi e delle soluzioni disponibili, queste PMI hanno una qualche conoscenza del panorama della sicurezza informatica.

Il 55%, invece, è definito “poco consapevole“, mentre un ulteriore 20% può essere considerato “principiante“. Questi due gruppi evidenziano una maggiore vulnerabilità.

Vantaggi degli NGFW: ecco perché sono importanti

Dall’analisi effettuata finora emerge chiaramente la necessità di considerare il Next Generation Firewall (NGFW) come uno strumento imprescindibile per garantire la sicurezza delle imprese. Risulta evidente, infatti, come i vantaggi offerti da tali dispositivi siano molteplici.

Innanzitutto, si può notare come il NGFW fornisca una protezione avanzata contro le minacce informatiche, operando in modo preventivo per impedire intrusioni e individuare il traffico dannoso.

Un secondo aspetto rilevante è rappresentato dalla semplificazione dell’architettura di rete. Integrando le funzionalità di diversi dispositivi e appliance in una singola piattaforma, il NGFW contribuisce a ridurre la complessità dell’infrastruttura di rete.

Il terzo beneficio significativo riguarda il supporto per gli adempimenti normativi: bloccando l’accesso non autorizzato a risorse sensibili, adempie ai requisiti normativi in vigore in materia di privacy e protezione dei dati.

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