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Fonte immagine: comune.catania.it

Danni maltempo a Catania e mancanza canale di gronda, Porto: “Serve modello Genova”

L’assessore alla Protezione Civile del Comune di Catania, Alessandro Porto, spiega dove si è arrivati per costruire finalmente una delle più grandi incompiute della città.

Pubblicato il 5 Novembre, 2021

I recenti giorni di maltempo a Catania hanno fatto discutere in tutta Italia e in città le persone si sono poste diversi interrogativi. Tra questi ci sono soprattutto quelli relativi alla prevenzione dei danni che un evento piovoso della portata di quello la scorsa settimana può provocare.

L’assessore alla Protezione Civile del Comune del capoluogo etneo, Alessandro Porto, sentito da noi telefonicamente, ha fatto il punto della situazione sottolineando come gli interventi sulle infrastrutture siano di primaria importanza, e Catania sotto questo aspetto è piena di vere e proprie incompiute, ma oltre a ciò anche altre cose.

Cosa non ha funzionato durante i giorni del maltempo?

“Noi avevamo pulito tutto nei mesi scorsi, ovvero tombini, caditoie e torrente Forcile nella zona sud. Davanti a un evento del genere c’è sempre da sperare nell’aiuto della nostra amata S.Agata. Il ciclone per fortuna ha soltanto lambito la provincia etnea e quindi possiamo dire che le nostre misure dei mesi passati hanno funzionato. Adesso quello che bisogna fare è cercare di investire nel terzo settore, ovvero Vigili del Fuoco e personale del volontariato, sia in termini di risorse umane che in termini di attrezzature. Sottolineo che ovviamente mi dispiace per l’uomo che ha perso la vita a Gravina di Catania”.

Negli uffici comunali ultimamente si è parlato del canale di gronda?

“Quello che alla città manca davvero è il canale di gronda, per quel che riguarda la zona nord, mentre per la zona sud c’è un rischio idrogeologico. L’iter adesso è ripartito per il cambio della legge e ci vuole un progetto esecutivo, il che porta sicuramente a una nuova perdita di tempo. Speriamo di non perdere altri soldi, che devono essere investiti con effetto immediato sulle infrastrutture, per le quali si devono trovare delle scorciatoie allo scopo di evitare guai peggiori. L’improvvisazione non porta da nessuna parte e per la nostra città bisogna per forza pensare a un modello Genova, messo in atto subito dopo il crollo del ponte Morandi”.

Fonte immagine: comune.catania.it

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