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Dante, due mostre al Bargello per i 700 anni dalla morte

Due mostre per celebrare Dante Alighieri a 700 anni dalla sua morte al Museo del Bargello a Firenze.

Pubblicato il 23 Settembre, 2020

Due mostre per celebrare Dante Alighieri a 700 anni dalla sua morte al Museo del Bargello a Firenze.

Una rinvincita karmica. Nello stesso salone, quello di Donatello, che vide l’emanazione dell’esilio perpetuo del Sommo Poeta ed il rogo se fosse tornato a Firenze, oggi è teatro della presentazione degli eventi celebrativi del settimo  centenario dalla morte di Dante Alighieri con il Ministro dell’Università e della Ricerca, professor Gaetano Manfredi, l’assessore alla cultura di Firenze Tommaso Sacchi, Massimo Osanna, Direttore Generale Musei del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo; Lugi Dei, Rettore dell’Università di Firenze; Andrea Mazzucchi, ordinario di Filologia dantesca e membro del Comitato nazionale per le celebrazioni dantesche del 2021; e Paola D’Agostino, direttore dei Musei del Bargello che ha fatto gli onori di casa. 

Sala di Donatello, presentazione eventi celebrativi settimo centenario scomparsa Dante Alighieri

Il primo evento espositivo “Onorevole e antico cittadino di Firenze” sarà interamente dedicata alla ricostruzione del rapporto tra Dante e Firenze nei decenni immediatamente successivi alla sua morte, presentandone gli attori, le iniziative, i luoghi, e i temi.

Contributo fondamentale è stato dato dalle Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la Biblioteca Laurenziana e la Biblioteca Riccardiana con il prestito di manoscritta. L’Accademia della Crusca  e l’Opificio delle Pietre Dure sono stati interlocutori istituzionali fondamentali nell’articolazione del progetto scientifico.

La mostra,  che si terrà al Bargello dal 23 marzo al 25 luglio 2021, sarà curata da Luca Azzetta, Sonia Chiodo e Teresa De Robertis dell’Università di Firenze, con un comitato scientifico di esperti filologi e di storici dell’arte, composto da Andrea De Marchi, Giovanna Frosini, Andrea Mazzucchi, Marco Petoletti, e Stefano Zamponi.

Il tavolo dei conferenzieri

Un legame indissolubile quello fra Dante e il Bargello, dove si trova anche l’affresco che  che testimonia la sorprendente inclusione del Poeta tra le schiere degli eletti nel Paradiso. Il dipinto è stato realizzato nel 1337 dagli allievi e collaboratori di Giotto di Bondone e si trova nella Cappella del Podestà, luogo simbolo del connubio tra la giustizia degli uomini e quella divina. Si tratta di una scelta di rilievo pubblico, punto di arrivo della riappacificazione tra Firenze e il suo illustre figlio, con la quale comincia un processo di ricostruzione e invenzione della memoria. Le pitture della cappella, ma anche gli altri affreschi trecenteschi del Palazzo, costituiranno parte della mostra, volta a richiamare l’attenzione sul valore esemplare dei loro contenuti in rapporto alla funzione dell’edificio, quale sede della suprema autorità giudiziaria della città.

L’evento sarà articolato in sezioni, con prestiti di manoscritti e dipinti che saranno allestiti in dialogo con gli affreschi e altre opere coeve, provenienti dalle collezioni del Bargello e da istituzioni italiane e straniere. Si tratta di un itinerario espositivo che ripercorrerà tappe e protagonisti di questo rapporto tra Firenze, l’Alighieri e la sua opera nella prima metà del Trecento, presentando artefici, copisti, commentatori, miniatori e lettori della Commedia intorno all’anno1337. La mostra intende dare voce proprio a questi protagonisti, i cui nomi sono a volte noti ma più spesso restano sepolti nelle pieghe del passato, ricostruendo così il percorso che avrebbe portato Giovanni Villani a definire Dante «onorevole e antico cittadino di Firenze» e Giovanni Boccaccio a costruire il suo personale monumento cartaceo. 

La mostra, progettata per consentire livelli di lettura differenziati, non si rivolge solo agli studiosi ma anche al grande pubblico, considerando con particolare attenzione i giovani e le scuole, ai quali sarà dedicato un programma di iniziative collaterali.

La collaborazione tra i Musei del Bargello e l’Università di Firenze sarà inoltre un’occasione formativa per studenti, dottorandi e giovani studiosi, coinvolti nel progetto.

Il secondo evento, si terrà sempre al Museo del Bargello, ma sarà interamente dedicato alla fortuna dantesca della seconda metà dell’Ottocento.  “La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista” questo il titolo della seconda mostra, si terrà dal 23 settembre 2021 al 9 gennaio 2022 e sarà curata da Carlo Sisi, con il contributo di storici dell’arte e della letteratura di Otto e Novecento che collaboreranno con un Comitato Scientifico composto da Emanuele Bardazzi, Ilaria Ciseri, Flavio Fergonzi, e Laura Melosi.

Dedicata alla complessa percezione della figura di Dante e della Divina Commedia nel contesto letterario tra Otto e Novecento, la mostra intende presentare una selezione di opere che, dalle correnti naturaliste agli influssi europei del Simbolismo, narrino lo straordinario catalogo di immagini – sublimi, mistiche e oniriche – che poema dantesco offriva al mondo dell’arte. Articolata in sezioni, la mostra è concepita come una narrazione tematica e interdisciplinare per cui le opere esposte formeranno una stringente sequenza, collegando tra loro dipinti, sculture e i rimandi concettuali e letterari impliciti nella vicenda biografica e poetica di Dante: dalla vigilia del centenario del 1865, alla temperie simbolista e all’importante concorso bandito da Vittorio Alinari nel 1900 per l’illustrazione della Divina Commedia.

Nell’arco del 2021, attraverso i due progetti espostivi saranno ripercorsi i due momenti nodali del legame tra Dante, il Palazzo del Podestà, poi divenuto Museo Nazionale del Bargello, e la città di Firenze.

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