Prende il via il progetto sperimentale denominato “Sicilia Vola” che consentirà da oggi a quattro categorie di siciliani di poter viaggiare a prezzi scontati del 30% verso tutte le destinazioni italiane ed europee.
“Le categorie interessate sono studenti e lavoratori fuori sede, malati siciliani che vanno a curarsi fuori dalla Sicilia, disabili gravi e gravissimi – ha detto il sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Giancarlo Cancelleri nel presentare l’iniziativa – potranno acquistare biglietti per volare da Palermo e Catania verso tutte le destinazioni nazionali ed europee”.
Previsto il tetto di reddito annuo lordo personale di 25 mila euro per lavoratori dipendenti e malati. “Abbiamo ridotto la platea per dare una mano di aiuto a chi davvero ne ha bisogno. L’obiettivo è quello di far abbassare i prezzi anche alle altre compagnie – ha aggiunto Cancelleri – Aggrediamo il caro voli, ma abbiamo bisogno delle compagnie aeree, al momento hanno aderito Alitalia, dal 15 agosto Blueair e da settembre Volotea e Easyjet. Altre compagnie stanno valutando l’adesione, l’obiettivo è quello di far abbassare i prezzi anche alle altre compagnie”.
Ma perché SiciliaVola si applica soltanto agli aeroporti di Catania e Palermo? E Comiso? E gli altri aeroporti siciliani? Sono forse considerati di serie B?
A far chiarezza e a spegnere le tante polemiche degli ultimi giorni su questa questione è lo stesso Cancellieri, che puntualizza che “gli aiuti autorizzati a norma dei presenti orientamenti non possono essere cumulati con altri aiuti di Stato, e ciò mette fuori gioco tutti gli aeroporti che hanno, ad esempio, alcune tratte in continuità territoriale, come nel caso degli aeroporti di Trapani e Comiso che, grazie ad un finanziamento di 50 milioni di euro del governo nazionale e regionale, avranno per i prossimi 3 anni le tratte in continuità territoriale a prezzi bassi e fissi per tutti, lo ripeto tutti, i residenti in Sicilia. Il governo sta stanziando la poderosa cifra di 800 milioni di euro per risarcire tutti gli aeroporti italiani per i danni subiti dall’emergenza corona virus. Tutte queste misure sono volte a tutelare tutti gli scali, compresi quelli Trapani, Comiso, Pantelleria e Lampedusa”.
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