Intorno alle 7 della mattina gli agenti del Nucleo di polizia giudiziaria e sociale si sono presentati nell’abitazione dell’uomo, in zona via Miranese a Mestre, per una perquisizione personale e locale decretata dalla Procura della Repubblica di Venezia e mirata al rinvenimento e al sequestro di apparecchiature telematiche ed informatiche, oltre che di ogni altro elemento utile a far luce su un caso di danneggiamento e intimidazione avvenuto nel 2019.
A seguito dell’indagine, nell’abitazione è stata trovata una pistola semiautomatica (modello Beretta calibro 9 corto) e 61 proiettili. L’arma, custodita in un comodino all’interno della camera da letto, era munita di caricatore monofilare e presentava i numeri di matricola abrasi, assumendo quindi le caratteristiche giuridiche di arma clandestina. Il Comando di Polizia locale sottolinea che per questa tipologia di reato l’articolo 23 della legge 110/75 prevede una pena da 2 a 8 anni di reclusione. Oltre all’arma con matricola abrasa, sono state rinvenute e sequestrate le riproduzioni in metallo di altre due pistole. L’uomo, con precedenti giudiziari e di polizia per i reati di danneggiamento, lesioni e minaccia, è stato dichiarato in stato di arresto e trasferito nel carcere di Verona.
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