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Dissesto idrogeologico, a Messina prime indagini contro l’erosione costiera

L’Ufficio regionale contro il dissesto idrogeologico ha pubblicato la gara per le indagini, i rilievi e gli studi sottomarini che serviranno a pianificare i vari interventi contro l’erosione costiera a Messina. È il primo passaggio per la realizzazione di un progetto del 2016 per un importo complessivo dieci milioni e 385 mila euro

Pubblicato il 3 Luglio, 2020

Prosegue l’opera di difesa del litorale tirrenico del Messinese. L’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, che fa capo al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ha avviato le procedure per realizzare un progetto che risale al 2016 e che è stato finanziato con dieci milioni e 385 mila euro.

Prevede la realizzazione di nuovi pennelli a mare e di barriere soffolte destinate a fronteggiare la violenza delle mareggiate in alcune zone dove sorgono abitazioni private e infrastrutture pubbliche.

Attraverso la gara, già pubblicata dalla Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico diretta da Maurizio Croce, saranno affidate le indagini biologiche e archeologiche, i rilievi batimetrici e gli studi sottomarini che serviranno a pianificare i vari interventi.

Le strutture frangiflutti sono previste nei tratti più esposti di Capo Rasocolmo, Marmora, Rodia Puccino e Acqualadroni, borghi marinari della riviera nord di Messina. Tutte zone dove, negli anni, si sono registrati danni anche consistenti – dalle reti fognarie alle strade del lungomare – e dove l’azione erosiva ha ridotto sensibilmente la spiaggia.

Sotto questo aspetto, emblematica è la situazione di Capo Rasocolmo, un sito di rilevante interesse paesaggistico e ambientale, dove è prevista la realizzazione di una barriera radente di duecento metri, in corrispondenza della strada, composta da scogli naturali.

Un intervento che, oltre a proteggere la costa, consentirà di mantenere fruibile lo splendido litorale.

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