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Divieto di fumo anche all’aperto a Milano, la furia di Vittorio Feltri: “È proibizionismo, disobbedirò”

Pubblicato il 28 Dicembre 2024

Dal 1° gennaio 2025 scatterà a Milano il divieto di fumare in tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico all’aperto a meno di 10 metri da altre persone, una decisione che sta sollevando molte polemiche, soprattutto tra i fumatori che si sentono sempre più braccati e “ghettizzati”.

L’ira di Vittorio Feltri

Tra i personaggi che non hanno gradito la nuova ordinanza del sindaco Sala c’è Vittorio Feltri, uno che si è sempre contraddistinto per le sue posizioni quanto meno discutibili e controverse, come quando definì didattiche le manganellate agli studenti che protestano.

Intervistato dal Corriere della Sera, il direttore de Il Giornale ha criticato aspramente il divieto di fumare all’aperto. Lui è un fumatore, anche se fuma prevalentemente in casa, tuttavia ha ammesso candidamente che disobbedirà e fumerà all’aperto poiché il divieto di fumare è paragonabile al proibizionismo anni ’20 degli Stati Uniti. “Anche la mortadella fa male e non la vietano. E allora facciamo la campagna perché la gente mangia la pizza che fa malissimo” – ha tuonato Feltri, che poi ne ha fatto anche un problema di distanze: “Che faccio, vado in giro con la bindella?”.

L’intervistatore Riccardo Bruno gli ha spiegato che l’ordinanza è stata intrapresa per combattere i danni del fumo passivo. Anche qui però Feltri ha da ridire: “Se uno fuma tanto e gli viene un cancro al polmone lo capisco, ma che si racconti queste favolette è ridicolo” – facendo riferimento ai dati dell’Arpa Lombardia secondo i quali il 7% delle polveri sottili è dovuto proprio al fumo della sigaretta.

Feltri non accetta nemmeno il divieto di fumare nei dehors, una zona adibita appositamente per i fumatori e dove quindi non dovrebbe essere inibito il fumo, a suo modo di vedere. Infine sul numero di sigarette che fuma ogni giorno non si esprime: “Quanto fumo? Non lo so, più che posso”.