Djokovic torna in stato di fermo. Sospesa espulsione

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Si aggiunge l’ennesimo capitolo nella vicenda di Novak Djokovic, il n. 1 al mondo del tennis che ha ingaggiato una battaglia legale con le autorità australiane dopo essere entrato nel Paese senza vaccino per partecipare agli Australian Open, chiedendo un’esenzione.

Il ministro dell’immigrazione Hawke ha annullato per la seconda volta il visto d’ingresso al tennista, che gli era stato restituito da un tribunale dopo il primo ritiro.

I legali di Djokovic hanno fatto ricorso contro la conseguente espulsione (con cui rischierebbe un bando di tre anni dall’Australia), che è stata sospesa dalla giustizia australiana. Il governo che ha accettato la decisione ne ha chiesto, però, il fermo da domani.

Il numero uno del tennis – ha precisato il suo avvocato, Stephen Lloyd – sarà trattenuto in detenzione con una sola eccezione: potrà partecipare alle udienze giudiziarie che lo riguardano, online dagli uffici dei suoi avvocati, con i funzionari della Border Force schierati sullo stesso piano dell’edificio.

Le reazioni in Australia

La decisione, ha precisato con una nota il ministro australiano dell’Immigrazione, Alex Hawke, di annullare il visto concesso a Novak Djokovic è stata presa “per motivi di salute e di ordine pubblico”.

E del caso, parla anche il primo ministro australiano Scott Morrison che, commentando la decisione, ha dichiarato: la scelta mira a proteggere il risultato dei “sacrifici” fatti dagli australiani durante la pandemia”.

I commenti in Italia

La querelle ha suscitato anche reazioni in Italia. “Le regole devono essere chiare. Lui ha ammesso di aver commesso un errore, però è un errore grossolano, non da campione. Un campione si vede anche nel quotidiano. Non è stato certo un buon esempio”. E’ questo il giudizio di Pierpaolo Sileri, dai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus. “Se non ti sei vaccinato – continua Sileri – almeno chiariscine il motivo. Le regole valgono per tutti, ma se sei un personaggio pubblico forse valgono di più”.

Ma da Belgrado

Di tutt’altro tenore i commenti che arrivano da Belgrado: “La decisione di privare nuovamente Novak Djokovic del visto d’ingresso in Australia è scandalosa – dice Dragan Markovic Palma, leader del partito Serbia Unita e politico molto popolare nel Paese. Evidentemente a qualcuno non andava giù il fatto che Djokovic ha vinto per nove volte gli Australian Open, e di certo li avrebbe vinti anche per la decima volta”, ha detto il politico serbo.

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Redazione Nazionale

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