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Donne con ciclo, le novità della nuova legge introdotta in Spagna

Ecco le novità di questa legge discussa in Spagna per le donne che hanno il ciclo. Mestruazioni, aborto, ma non solo.

Pubblicato il 12 Maggio, 2022

Una novità per le donne che hanno il ciclo arriva dalla Spagna, dove sta arrivando una nuova legge che potrebbe cambiare la vita quotidiana di milioni di donne che vivono nel paese principale della penisola iberica.

La legge nello specifico

Si tratta nello specifico di tre giorni al mese di malattia per le donne che hanno il ciclo e ciò arriva dopo la discussione di un disegno di legge che in un primo momento avrebbe dovuto occuparsi esclusivamente di aborto e che invece introduce per le donne diritti relativi a temi che non erano stati mai trattati. La legge è stata redatta dal Ministero per le Pari Opportunità e giungerà al Consiglio dei Ministri il prossimo martedì, cosa che la potrebbe portarla a subire ulteriori variazioni nel testo finale.

Il tema delle mestruazioni trattato per la prima volta

Questa nuova legge spagnola per le donne inserisce per la prima volta al suo interno il tema relativo alle mestruazioni, nello specifico e in primis con congedi fino a cinque giorni per periodi in cui si sentono dolori e con un altro congedo, in questo caso retribuito, per quello che è l’ultimo mese di gestazione. Per il resto si prevedono tre giorni di congedo per malattia sotto controllo medico per mestruazioni, che possono salire a cinque per le donne che hanno periodi con sintomi invalidanti e tipici del periodo del ciclo, come dolore intenso, nausea, vertigini e vomito.

Gli altri elementi fondanti di questa nuova legge

Oltre a tutto questo vi è chiaramente l’obbligo da parte dei centri educativi, quelli che offrono servizi sociali per le donne a rischio e infine le carceri di offrire i prodotti necessari per l’igiene durante il periodo delle mestruazioni. Gli altri elementi fondanti di questa nuova legge sono l’eliminazione dell’Iva proprio per questo tipo di articoli, un altro congedo retribuito prima del parto, dalla trentaseiesima settimana fino al momento del parto, protocolli contro aborto forzato, contraccezione e sterilizzazione, l’aborto gratuito fino alla quattordicesima fino alla ventunesima settimana di gravidanza per questioni mediche e terapeutiche, l’obbligo per ciascuna comunità autonoma di permettere l’interruzione di gravidanza in almeno un centro pubblico, l’aborto senza il permesso dei genitori a partire dal compimento di 16 anni di età, con eliminazione dei tre giorni di riflessione prima della decisione, e, dulcis in fundo, i contraccettivi e la pillola del giorno dopo finanziati dal sistema pubblico.

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