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Draghi

Draghi al telefono con Putin: “La chiamo per parlare di pace”

Pubblicato il 30 Marzo, 2022

“Presidente Putin, la chiamo per parlare di pace”, avrebbe esordito così Mario Draghi, così come riferisce l’account Twitter di Palazzo Chigi.

Nel pomeriggio c’è stato un colloquio telefonico tra il premier e il presidente russo.

Draghi nella telefonata con Vladimir Putin ha “sottolineato l’importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale”.

Il premier ha anche ribadito la “disponibilità del Governo italiano a contribuire al processo di pace, in presenza di chiari segni di de-escalation da parte della Russia”.

“Il Presidente Putin – si legge nel comunicato diramato da Palazzo Chigi – ha descritto il sistema dei pagamenti del gas russo in rubli. I due leader hanno concordato sull’opportunità di mantenersi in contatto”.

Draghi e Putin hanno infine concordato sull’opportunità di mantenersi in contatto.

Prima della telefonata fra i due leader, il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, in una conference call con i giornalisti aveva affermato che “Il processo necessario per cambiare in rubli la valuta di pagamento del gas russo richiederà tempo e non inizierà già questa settimana, a dispetto di quanto previsto dalle disposizioni del presidente Vladimir Putin, un cui decreto indicava nel 31 marzo la deadline per il cambio nelle modalità di pagamento”. Secondo quanto riportato dal Cremlino Putin e il cancelliere tedesco Olaf Scholz avrebbero concordato sul fatto che un eventuale pagamento in rubli non vanificherebbe la validità dei contratti in essere. 

A tal proposito, oggi il governo tedesco ha attivato l’allerta preventiva del piano di emergenza sul gas in Germania e lo stesso ha fatto l’Austria. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia e del Clima Robert Habeck a Berlino, in una conferenza stampa al ministero, spiegando che a causa della guerra in Ucraina, la Germania si prepara a un peggioramento dell’approvvigionamento del gas, attualmente comunque garantito. Il piano di emergenza è strutturato in tre fasi, la prima, quella attuale prevede un attento monitoraggio di riserve e consumi di gas. Secondo il ministero, l’approvvigionamento complessivo di tutti i consumatori è attualmente ancora garantito.

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