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Droni attaccano città russe, uno precipita vicino Mosca: “Putin arruola profughi palestinesi”

Pubblicato il 28 Febbraio, 2023

Un drone è caduto nei pressi del villaggio di Gubastovo, nel distretto di Kolomna, nella regione di Mosca, a 100 metri da una stazione di compressione del gas di proprietà di Gazprom.

Lo ha rivelato su Telegram il governatore della regione di Mosca, Andrej Vorobjev.

“L’incidente si è verificato vicino al villaggio di Gubastovo, l’obiettivo del drone era un’infrastruttura civile che però non è stata danneggiata. Non ci sono vittime o danni. Il servizio per la sicurezza federale (Fsb) e le altre autorità competenti si occupano della situazione, i residenti non sono in pericolo e le reti regionali di distribuzione del gas operano in modalità normale”, si legge nel messaggio.

Oggi il ministero della Difesa russo ha annunciato l’abbattimento di droni ucraini che hanno attaccato il Kuban e l’Adighezia.

Un altro è stato abbattuto nella regione di Brjansk.

Inoltre, un drone è stato avvistato nell’area del deposito petrolifero di Rosneft a Tuapse, dove di notte è scoppiato un incendio. Il giorno prima sono stati trovati anche frammenti di un oggetto non identificato a Belgorod su due strade, un altro è volato in un appartamento residenziale in un grattacielo.

Vladimir Putin avrebbe chiesto ai servizi di sicurezza interni (Fsb) di sorvegliare il confine con l’Ucraina per sventare le azioni di gruppi di sabotatori che “cercano di dividere la Russia”. Lo riferisce l’agenzia Tass.

“Il regime di Kiev utilizza metodi terroristici e la Russia ne è ben consapevole”. Lo ha affermato il presidente russo nel suo intervento al consiglio dell’Fsb, il Servizio per la sicurezza della Federazione Russa. “Nell’ultimo anno, il numero di tali crimini è aumentato, è ovvio che ciò è collegato ai tentativi del regime di Kiev di utilizzare metodi terroristici, ne siamo ben consapevoli , li usano da molto tempo nel Donbass”, ha spiegato.

Putin ha osservato che l’Occidente “aspira a rilanciare le cellule di estremisti e terroristi sul territorio della Federazione Russa”.

Gli 007 italiani segnalano tre possibili evoluzioni future: “il prosieguo delle attività di ingerenza e influenza della Russia. Mosca non smetterà di interferire nelle dinamiche politiche e nei processi decisionali interni ai Paesi Nato, ricorrendo ancor più che in passato a metodi coercitivi e manipolativi, quali attacchi cyber, disinformazione, ricatti e utilizzo di leve come quella migratoria ed energetica, quest’ultima destinata a perdere di rilevanza con l’impegno occidentale a trovare alternative alla dipendenza energetica dalla Russia”. È quanto si legge nella Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza, presentato oggi a Roma.

“Il dato di inizio 2023 indica che la Russia ha il controllo di circa il 20% del territorio ucraino (e più del 75% delle coste, incluse quelle del Mar d’Azov), nella fascia a Est del fiume Dnipro, dove sono stati svolti anche referendum per annettere illegalmente quattro regioni ucraine alla Federazione Russa”.

“Un anno fa, il quinto giorno della guerra su vasta scala, l’Ucraina fece domanda per entrare nell’Unione Europea e ottenne lo status di candidato. Quest’anno è il momento di decidere sull’avvio dei negoziati di adesione. È l’Ucraina che ha riunito l’Ue come mai prima d’ora. È l’Ucraina che difende i valori europei per le generazioni a venire. Insieme nella lotta, insieme nella vittoria. Viva l’Europa. Viva la libertà”. Lo ha scritto su twitter il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Secondo una fonte della sicurezza del governo di Beirut, il presidente russo Putin starebbe pagando profughi palestinesi in Libano perché combattano in prima linea nella guerra in Ucraina.

La denuncia arriva a The Media Line, precisando che la maggior parte dei palestinesi reclutati dalla Russia per combattere in Ucraina proviene da Ain al-Hilweh, il più grande campo profughi palestinese nel Libano a sud della città portuale di Sidone. Per unirsi al conflitto ucraino a fianco delle forze armate russe, i profughi palestinesi avrebbero ricevuto 350 dollari, come spiega la fonte, oltre a uno stipendio mensile e a un contributo per le famiglie. A scegliere questa strada sono per lo più di membri di al-Fatah, il partito del presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas, e di altre organizzazioni come il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp).

Non è chiaro quanti palestinesi siano stati finora reclutati per combattere per la Russia, ma si ritiene che circa 300 profughi abbiano già completato l’addestramento condotto dalle forze armate di Mosca e che siano stati schierati in prima linea. Inoltre nel campo profughi di Ain al-Hilweh ci sarebbe già un altro gruppo di circa 100 combattenti che si sta preparando per raggiungere la Russia a breve e iniziare l’addestramento.

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