Pubblicato il 8 Maggio 2025
Un nuovo “dono” dal governo italiano
Il governo Meloni è pronto a cedere due motovedette militari all’Albania. Si tratta di un’ulteriore mossa a sostegno del protocollo siglato tra Roma e Tirana per la gestione congiunta dei flussi migratori. Dopo l’invio della nave Libra, arriva ora un emendamento che autorizza la cessione gratuita di due unità navali alla Guardia costiera albanese.
L’iniziativa è contenuta in un emendamento firmato da Sara Kelany, deputata di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento immigrazione del partito. Il testo è attualmente all’esame della Camera, dove si discute il decreto-legge destinato a consolidare l’operatività dei centri di accoglienza e trattenimento in Albania.
Le motovedette classe Cavallari
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, è autorizzato a cedere gratuitamente alla Repubblica di Albania due motovedette classe 400 Cavallari, oggi in disarmo e non più operative. Le unità saranno rimosse dai registri ufficiali del naviglio militare di Stato.
L’operazione non comporterà costi aggiuntivi per lo Stato italiano, anzi – secondo la relazione illustrativa – potrebbe generare un risparmio legato alla cessazione delle spese di custodia per mezzi ormai inutilizzati. I costi per la consegna, l’addestramento e il trasferimento delle motovedette saranno interamente a carico dell’Albania.
Ristrutturazione della flotta e interessi strategici
Secondo quanto indicato nella proposta, la cessione rientra nel piano di riammodernamento della flotta italiana e nel programma di dismissione delle navi obsolete. L’obiettivo è anche rafforzare la collaborazione operativa con Tirana in vista della gestione dei migranti respinti o in attesa di rimpatrio.
Un anno in più per costruire nuovi Cpr
Oltre alla cessione delle motovedette, l’emendamento di Kelany prevede anche un’altra novità: la proroga fino al 31 dicembre 2026 del termine per la costruzione o ampliamento dei centri di permanenza per i rimpatri (Cpr). Questo slittamento si applica in deroga alle norme ordinarie, ad eccezione del Codice antimafia e dei vincoli europei inderogabili.
La proroga è giustificata dall’alto afflusso di migranti e dall’attuazione del nuovo Patto europeo su migrazione e asilo, recentemente adottato dall’Unione europea.
Nessun ritorno in Italia per chi chiede asilo nei centri in Albania
Un ulteriore chiarimento introdotto da un secondo emendamento firmato da Kelany riguarda i migranti trasferiti nei centri in Albania: chi presenta domanda di protezione internazionale non verrà automaticamente riportato in Italia.
L’eccezione si applica nei casi in cui vi siano fondati motivi per ritenere che la richiesta di asilo sia strumentale a evitare l’espulsione o il respingimento.
Le critiche dell’opposizione
Filiberto Zaratti, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, ha criticato duramente il provvedimento: “Il governo Meloni regala mezzi costosi all’Albania come fece con la Libia, riportando alla mente scenari in cui le motovedette venivano usate per respingere e maltrattare migranti. Siamo alla Libia 2.”
Immagine di repertorio.