Ergastolo per le stragi di Capaci e via D’Amelio, dove persero la vita i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e gli agenti delle scorte. Anche se è dal 1993 che non si sa dove sia, Matteo Messina Denaro è stato condannato dalla Corte d’assise di Caltanissetta dopo mezza giornata di camera di consiglio.
E’ il terzo processo per Capaci e il quinto per via D’Amelio. I giudici hanno ritenuto Messina Denaro responsabile dei fatti e di essere collaboratore e mandante di quella strategia stragista di Cosa Nostra che volevano i corleonesi. In particolare Messina Denaro avrebbe creato le condizioni, all’interno dei vari clan dell’organizzazione criminale, per cui tutti seguissero i dictamen di Totò Riina. Il rischio era, infatti, una guerre tra bande mafiose.
“Non è sostenibile che Totò Riina avrebbe comunque intrapreso quella strada senza avere il consenso di Cosa nostra, perché se ci fosse stato il dissenso dei vertici di una delle province ci sarebbe stata una guerra” così il procuratore.
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