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Erri De Luca

Erri De Luca: “Io pacifista storico dico che armare l’Ucraina è l’unica soluzione”

Pubblicato il 14 Marzo 2022

“Questa volta dico, da pacifista storico, che armare l’Ucraina è l’unica soluzione plausibile, possibile. Ed è l’unica che può salvare l’Ucraina, l’unica che può indebolire Putin, l’unica che può avvicinare il negoziato”, così Erri De Luca.

Sì, quando la Nato manifestò di volere intervenire in Afghanistan protestavo e contestavo quell’annuncio – afferma lo scrittore napoletano nell’intervista a Il Fatto Quotidiano – Non c’era ancora l’occupazione militare e si scese in piazza per scongiurarla. Ma qui ci siamo trovati di fronte al fatto compiuto. Quale scelta di campo è ormai possibile? Rifornire di armi l’Ucraina senza prendervi direttamente parte è solo uno degli impegni dell’Unione europea. Aiutarla, va da sé, nell’accoglimento dei profughi, nella solidarietà umanitaria, ma con l’applicazione di sanzioni economiche che sono finalmente puntuali ed efficaci. Noto una diversa fibra politica rispetto all’attendismo a cui eravamo abituati. Dalla pandemia in poi l’Unione ha mostrato una capacità di prendere decisioni enormi e di saperle difendere. Devo dire che approvo. Cosa diciamo agli ucraini? Alzate bandiera bianca?“.

“Non ci credo, non è così. Innanzitutto descriviamo questa guerra – dice riferendosi al rischio di un intervento bellico più sanguinoso per gli ucraini – È una guerra antica, una guerra del Novecento, prevalentemente combattuta con i fanti, i carristi, l ’artiglieria. È una guerra paludosa, da corpo a corpo. E questo conflitto, questo tipo di confronto militare, può risolversi in un modo non favorevole alla Russia solo se l’aggredito riesce a sostenere una resistenza efficace. Sono sufficientemente credibili i timori che Putin utilizzi la carta disperata delle armi devastanti e dell’allargamento del conflitto, ma prospettano una soluzione che non posso condividere, a cui non credo. C’è un diritto supremo alla libertà e a difendere la propria casa, la propria bandiera, la propria dignità. Con tutti i mezzi“.

“Pace e guerra sono temi potenti che suscitano comprensibili reazioni di uguale tensione sentimentale. Poi il degrado della nostra civiltà ci conduce nel vicolo stretto della barbarie parolaia. Epiteti, accuse offensive, sarcasmi oltre il lecito. Tutto già visto e tutto purtroppo dentro l’anima del nostro tempo – conclude – Non solo di armi è il bagaglio che l’Europa consegna all’Ucraina. Naturalmente la solidarietà umanitaria, l’accoglimento dei profughi. Ma soprattutto credo che il livello delle sanzioni economiche non sia stato mai così performante. Faranno male alla Russia. Penso proprio di sì. Lo deduco dal fatto che sono così dure da far male anche all’Occidente. È una misura che comporta dei sacrifici anche per noi, stiamo per entrare in una economia di guerra con tutto quel che comporta. Perciò mi sembrano sanzioni azzeccate”.