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Esplosione a Roma, gli agenti eroi: “Sapevamo il rischio, ma lo rifaremmo”

Pubblicato il 5 Luglio 2025

Il racconto di Francesco D’Onofrio, poliziotto ferito nell’intervento

“Essere avvolti dalle fiamme è una sensazione che non auguro a nessuno di provare”. È con queste parole forti che l’agente Francesco D’Onofrio, (nella foto d’apertura) del commissariato di Porta Maggiore, ripercorre quanto accaduto ieri durante l’esplosione al distributore di Gpl in via dei Gordiani, a Roma. Capo pattuglia della volante “Porta Maggiore 1”, è stato tra i primi a intervenire sul posto.

“La sala operativa ci ha inviati perché eravamo l’auto più vicina. Quando siamo arrivati, c’era già un principio di incendio e la pompa di benzina era avvolta dal fumo. Non sapevamo se ci fossero persone all’interno”, racconta.

La situazione è peggiorata rapidamente. “Il fuoco aumentava e abbiamo chiesto rinforzi per chiudere l’area e impedire il transito di auto e passanti”. Ma non bastava: molte persone erano ancora lì, alcune cercavano di recuperare i propri beni. “Abbiamo detto loro chiaramente che l’unica cosa da salvare era la propria vita”.

Durante l’evacuazione è arrivata una notizia allarmante: due persone risultavano disperse. D’Onofrio e un ispettore non hanno esitato: “Ci siamo guardati e abbiamo deciso di entrare”. Con il fumo denso a ostacolarli, sono riusciti a trovare i due dispersi e a portarli in salvo.

Ma subito dopo, l’esplosione. “Siamo stati avvolti dalle fiamme. Abbiamo fatto appena in tempo a metterci in sicurezza”.

“Vedersi bruciare il corpo non è facile, ma in quei momenti pensi solo a sopravvivere”, dice con voce ferma. La famiglia ha saputo dell’incidente tramite i social, ma è stata subito rassicurata. “Lo rifarei? Sì, siamo addestrati per questo”, conclude senza esitazione.

Il viceispettore Marco Neri: “Abbiamo capito subito che non c’era tempo”

Anche il viceispettore Marco Neri, del primo nucleo Reparto Volanti di Roma, era sul posto con l’equipaggio Beta Como 11. “Ero in zona est quando è arrivata la segnalazione di un incendio vicino a un distributore, un centro estivo e una postazione del 118. Siamo corsi immediatamente”.

La priorità è stata mettere in salvo tutti, a partire dai bambini e dal personale del centro estivo. Poi il personale medico e anche una vicina struttura di ferrame. “Abbiamo cinturato l’area e chiuso entrambi i lati della strada, lavorando in sinergia con le altre pattuglie”, racconta Neri.

“La pompa di benzina era già avvolta dalle fiamme, si sentivano piccole esplosioni: l’esplosione vera e propria era imminente”. Quando si sono accorti che c’erano altre persone all’interno, non hanno esitato: le hanno portate fuori di peso, proprio pochi istanti prima della deflagrazione.

“Essere colpiti dall’esplosione è stato surreale. Non ho sentito subito dolore, ma vedevo la mia pelle e l’equipaggiamento bruciare”, ricorda. La radio si è fusa, la comunicazione si è interrotta, il collega accanto a lui è stato sbalzato via insieme a un vigile del fuoco. Ma con forza e determinazione, sono riusciti a portarlo fuori.

Eravamo sotto shock, urlavamo per il dolore. Anche l’ispettore che aveva soccorso i primi due evacuati è stato travolto dall’onda d’urto ed è volato per una quindicina di metri con l’autista”, continua Neri.

“Rifarlo? Sì, senza alcun dubbio. Tutti noi lo rifaremmo. Siamo orgogliosi, perché è un giorno che va ricordato: nessun morto, tanta paura, ma una tragedia evitata”. Foto d’apertura: frame da un’intervista video della TGR

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