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Etna, il cratere Nord-Est torna a eruttare dopo quasi 28 anni

Pubblicato il 29 Dicembre 2025

Il ritorno del più anziano dei crateri sommitali

Dopo quasi tre decenni di silenzio, il cratere Nord-Est dell’Etna è tornato protagonista con vere e proprie fontane di lava e l’emissione di una nube eruttiva, segnando il suo primo parossismo dopo circa 28 anni. A raccontarlo è il vulcanologo Boris Behncke dell’Ingv – Osservatorio Etneo di Catania, che ha commentato l’evento sui social sottolineando l’eccezionalità del fenomeno.

Un cratere rimasto a lungo in disparte

Per anni, spiega Behncke, il Nord-Est era considerato un cratere poco attivo, limitandosi a brontolii in profondità e a qualche episodio di modesta attività stromboliana sul fondo craterico.
In due occasioni, il 18 maggio 2016 e il 12 settembre 2019, sembrava pronto a un’eruzione più importante, ma in entrambi i casi fu la Voragine a prendere il sopravvento, lasciando il Nord-Est in secondo piano.

Nel frattempo, il cratere di Sud-Est, più giovane, ha dominato la scena con oltre 100 parossismi negli ultimi 15 anni, affiancato da un’intensa attività della Voragine e persino da un evento della Bocca Nuova nel novembre 2024, passato quasi inosservato a causa del maltempo.

Storia di un gigante vulcanico

Il cratere Nord-Est è il più antico dei quattro crateri sommitali attivi dell’Etna. Per oltre 40 anni è stato anche il punto più alto del vulcano, fino a quando, nell’estate del 2021, è stato superato in quota dal cratere di Sud-Est.
La sua nascita risale al 1911, alla base nord-orientale dell’antico cono centrale. La prima attività eruttiva si registra nel giugno 1917, con una fontana di lava, seguita da un altro episodio l’anno successivo.

I parossismi che hanno fatto scuola

Un momento chiave arriva il 16 luglio 1977, quando il Nord-Est avvia una fase di fontane di lava e colate, seguite da numerosi eventi tra agosto e dicembre dello stesso anno e poi a gennaio e marzo 1978. In totale si contano circa venti parossismi, che introducono sull’Etna il concetto dei “parossismi a raffica”, allora considerati eccezionali e oggi divenuti una delle caratteristiche principali del vulcano.

Dalla quiete ai grandi risvegli

Dopo il ciclo del 1977-1978, il protagonismo passa al cratere di Sud-Est, mentre il Nord-Est entra in una fase più tranquilla. Seguono tre parossismi nel settembre 1980 e uno nel febbraio 1981.
Un nuovo risveglio avviene nel settembre 1986, prima con circa dieci giorni di attività stromboliana, poi con uno dei parossismi più potenti del secolo scorso, il 24 settembre 1986. L’ultimo evento isolato prima dell’attuale ritorno risale alla notte tra il 27 e il 28 marzo 1998.

Un evento che riaccende l’attenzione scientifica

Il recente risveglio del cratere Nord-Est rappresenta un evento di grande interesse scientifico, riportando sotto i riflettori una struttura che per anni era rimasta in ombra rispetto agli altri crateri sommitali. Un segnale che conferma, ancora una volta, la straordinaria complessità e imprevedibilità dell’Etna.

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