Pubblicato il 28 Luglio 2022
Suscitò grande scalpore la vicenda di una bimba di 10 anni violentata e costretta ad andare dall’Ohio all’Indiana per abortire. Dopo la storica sentenza che ha abolito il diritto all’aborto, ogni Stato americano ha facoltà di gestire la spinosa questione come meglio crede. In Ohio, dove vive la bambina, l’aborto è ritenuto illegale e quindi è stata costretta ad andare in Indiana, dove è ancora possibile abortire.
La piccola è stata presa in cura dalla ginecologa Caitlin Bernard, la quale si è assunta la responsabilità di far abortire la bambina che non voleva partorire il frutto di un’atroce violenza. Una decisione che è costata cara alla ginecologa e che ora è finita sotto indagine.
Ginecologa sotto accusa: “Non ha rispettato la legge”
Negli Stati Uniti il dibattito sul diritto all’aborto è più attuale e acceso che mai, quindi un episodio del genere non poteva passare sotto silenzio e infatti la ginecologa ora è indagata.
La Corte Suprema aveva infatti negato il permesso all’aborto, considerando che era passato troppo tempo. Per questo motivo la famiglia si era trasferita dall’Ohio all’Indiana, dove è consentito l’aborto anche in uno stato gravidanza più avanzato. L’aborto è stato eseguito dalla dottoressa Bernard che da quel giorno è diventata oggetto di minacce e insulti, ma i problemi per lei erano appena iniziati.
La questione è diventata di dominio pubblico e così il repubblicano Todd Rokita ha contestato alla ginecologa la mancata notifica dell’intervento di interruzione di gravidanza alle autorità dello Stato entro i tempi previsti. L’avvocato della donna ha risposto che non ci sono termini per la notifica, ma con ogni probabilità la ginecologa dovrà affrontare un processo per aver fatto abortire una bambina di 10 anni.