Dolore per la morte di Fabio Palotti e punti oscuri su cui fare luce

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“Non lo conoscevo, ma aveva la mia età, e come me due figli. Non si può morire così. Che riposi in pace”.

E’ uno dei numerosissimi commenti di cordoglio, rabbia e angoscia che stanno invadendo il web.

Nel frattempo sono ne vivo le indagini per fare luce sulla morte di Fabio Palotti, l’operaio di 39 anni morto ieri a Roma.

L’uomo è rimasto schiacciato mentre lavorava alla manutenzione di uno degli ascensori nella sede del ministero degli Esteri. Il corpo privo di vita dell’uomo, che era sposato e aveva due figli, è stato trovato da un collega.

Ci sono però alcuni punti oscuri.

Non si trova un telefono cellulare della vittima.

C’è poi un buco nella ricostruzione delle ultime ore di vita dell’uomo.

Non ha passato la notte a casa, ma sembra che nessuno lo avesse cercato.

Solo giovedì è scattato l’allarme, quando il corpo è stato trovato.  In Procura è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti.

IL FRENO DI EMERGENZA

Una delle domande principali riguarda il freno di emergenza per impedirne la messa in moto. Non era stato attivato? Palotti aveva dimenticato di azionarlo? Oppure il meccanismo non ha funzionato? Nelle prossime ore sarà eseguita anche una perizia sull’ascensore.

PARLA L’AVVOCATO DELLA FAMIGLIA DELLA VITTIMA

“Un cellulare personale, a differenza di quello di servizio, non è stato ancora trovato dopo la scoperta del cadavere ieri mattina da parte di un collega della vittima. Questo è un punto che va chiarito”, ha detto l’avvocato dei familiari di Palotti, Michele Montesoro. Il 39enne, in base a quanto riferito dal legale, lavorava per una ditta che si occupava stabilmente della manutenzione interna al ministero degli Esteri, e secondo quanto ricostruito finora, mercoledì era di turno dalle 14.30 fino alle 22, ma gli ultimi contatti con gli amici e i familiari risalgono a poco prima delle 18.30. 

L’allarme da parte dei familiari è scattato la mattina successiva, quasi in contemporanea al ritrovamento. “Quel giorno avevano avuto un piccolo diverbio (con la moglie, ndr) e poteva starci quella sera volesse stare da solo e passare la notte dai genitori – ha spiegato il legale – L’indomani la moglie ha chiamato i genitori per sapere se avessero notizie del marito. I genitori erano stati contattati da un collega del figlio allarmato della presenza dell’auto nel parcheggio della Farnesina. Dopo pochi minuti hanno ricevuto la telefonata in cui gli è stato detto che il figlio era morto”.

“CIAO RAGAZZO”

“I numeri sono impressionanti. Sembrano oramai simili ad una vera e propria STRAGE. Sono 189 i morti sul lavoro negli ultimi tre mesi. Aumento impressionante di vittime rispetto allo scorso anno e addirittura più del DOPPIO per gli infortuni sul lavoro ( +50,9%). Adesso è toccato a Fabio Palotti, nel fabbricato centrale della Farnesina. E’ precipitato mentre lavorava per la manutenzione nel vano ascensore, ed è morto sul colpo. I vigili del fuoco hanno provveduto al recupero del corpo. Fabio è precipitato nel vuoto sotto gli occhi dei colleghi . Fabio lavorava per una ditta esterna che cura periodicamente la manutenzione dell’ascensore. Fabio aveva solo 39 anni. Fabio lascia moglie ed una figlia piccola. Aveva tutta una vita davanti. Ora Fabio non c’è più. Fabio se n’è andato per sempre proprio oggi 28 Aprile 2022, nel giorno in cui ricorre come ogni anno la Giornata Mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro. Fabio è l’ennesima vittima innocente di una vera e propria strage verso la quale sindacati, partiti politici e parti interessate, ogni volta sprecano solo parole ed ogni volta restano solo parole al vento. Ciao ragazzo”, è uno dei post più commoventi su Fabio, che ricorda la tragedia delle morti sul lavoro.

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Redazione Nazionale

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