Fatture false per oltre 5 milioni di euro per abbattere reddito: Guardia di Finanza sequestra beni a ditta trasporti del Palermitano

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I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo, su richiesta della Procura della Repubblica, per un valore complessivo di oltre un milione di euro, corrispondente al profitto dei reati tributari contestati. Le indagini dei finanzieri del Nucleo di Polizia economico – finanziaria di Palermo scaturiscono dalle risultanze di una verifica fiscale eseguita nei confronti di una nota società operante nel settore dei trasporti con sede nella provincia di Palermo, che negli anni 2015 e 2016 avrebbe utilizzato fatture false per oltre 5 milioni di euro.

Nell’ambito dell’ispezione fiscale, in particolare, sono stati approfonditi i rapporti intercorsi con una cooperativa alla quale erano stati esternalizzati, in regime di monocommittenza, i servizi di ritiro, trasporto e consegna pacchi per conto terzi. Sulla scorta degli elementi indiziari acquisiti allo stato delle indagini, è emerso che con la citata cooperativa sarebbero stati stipulati contratti di appalto simulati per giustificare le prestazioni fornite da lavoratori che di fatto erano veri e propri dipendenti della società di trasporti.

Infatti, l’unico rischio d’impresa assunto dalla cooperativa è stato quello inerente al governo “formale” del rapporto di lavoro dipendente (costituito essenzialmente dall’emissione delle buste paga) poiché, di fatto, la gestione “effettiva” del personale, della logistica e dei mezzi tecnici era tutta demandata all’impresa di trasporti. La finalità dell’ipotizzato meccanismo fraudolento era quella di abbattere illecitamente il reddito imponibile della società di trasporti, attraverso la contabilizzazione da parte di quest’ultima di costi fittizi e l’indebita detrazione dell’IVA, concentrando sulla cooperativa tutti gli obblighi contributivi, previdenziali assistenziali gravanti sul datore di lavoro.

In considerazione dell’ingente evasione ricostruita dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria – I Gruppo Tutela Entrate, al termine della verifica fiscale sono stati segnalati all’autorità giudiziaria di Palermo i due amministratori pro-tempore per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (art. 2 del D.Lgs. 74/2000). Il giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale, al fine di salvaguardare gli interessi erariali a beneficio della futura azione di riscossione, ha emesso un provvedimento cautelare grazie al quale sono state sottoposte a sequestro disponibilità finanziarie fino alla concorrenza delle imposte evase (I.RE.S. e I.V.A.) pari a 1.035.954 euro.

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Redazione Palermo

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