Pubblicato il 1 Febbraio 2025
Una fedele 72enne si sarebbe invaghita di un prete di 55 anni, perseguitandolo per diversi anni, e adesso è finita a processo per stalking. I fatti risalgono al 2015, quando la donna conobbe il parroco nella Basilica di Sant’Antonio a Padova. In seguito il sacerdote si è trasferito a Bologna e poi a Genova, ma la donna continuava a rintracciarlo e perseguitarlo. Contro la donna sono stati chiamati a testimoniare anche l’arcivescovo di Genova Marco Tasca, altri parroci e le perpetue che sarebbero state testimoni delle persecuzioni della 72enne.
Lo stalking della fedele
Era il 2015, quando la 72enne rivelò al parroco di essere gravemente malata e che le restavano solo 4 mesi di vita. Con la scusa di poterlo chiamare per avere un conforto spirituale gli chiese il numero di telefono e da allora cominciò a inviare messaggi piuttosto ambigui al prete. Il sacerdote la respinse e le chiese di smetterla, al punto da essere costretto a bloccarla, ma la 72enne cambiò numero e proseguì nella sua opera di stalking telefonandolo fino a 100 volte.
Il parroco, esausto, chiese e ottenne il trasferimento a Bologna, ma la donna lo rintracciò anche lì e continuò con le telefonate moleste. La persecuzione si trasformò poi in un incubo quando la 72enne lo accusò di averla stuprata, denunciandolo addirittura in Procura e alle autorità ecclesiastiche e raccontando tutto sui social.
Il prete cadde in uno stato di grave ansia, che lo costrinse a rivolgersi ad uno psicologo. Infine si è trasferito a Genova, alla parrocchia di San Francesco di Albaro, dove la 72enne si è presentata chiamando giorno e notte per incontrarlo. Il sacerdote ha sporto denuncia e, in attesa del processo, il giudice di Bologna ha sottoposto la donna, le cui accuse sono cadute, al divieto di avvicinamento al religioso.